Disconnettersi in vacanza: i consigli per staccare davvero


Cosa significa disconnettersi? Cosa succede se non diamo la giusta importanza alla disconnessione? Quali sono i rischi? I consigli degli psicologi per le vacanze

Cosa significa disconnettersi? Cosa succede se non diamo la giusta importanza alla disconnessione? Quali sono i rischi? I consigli degli psicologi per le vacanze

Cosa significa disconnettersi? Cosa succede se non diamo la giusta importanza alla disconnessione? Quali sono i rischi? Vacanze, dal latino vacuum, rimanda a “vuoto”, ovvero non fare nulla. Al giorno d’oggi, invece, le vacanze sono diventate l’occasione per fare sempre più cose, invece di riposarsi. Dobbiamo recuperare il significato originario del termine, e imparare a svuotarci per riuscire a ricaricarci di energia e vitalità.

Gli esperti di Guidapsicologi.it, ci spiegano qual è il rapporto tra sano egoismo e disconnessione, e ci lasciano alcuni passi da seguire per imparare a staccare in modo sano durante le vacanze estive.

Cosa significa disconnettersi?
La parola disconnettere deriva dal prefisso dis e il verbo “connettere”, che significa unire. Quindi disconnettersi significa disgiungere ciò che è connesso. Nella società liquida in cui ci troviamo e dobbiamo sfruttare il tempo a tutti i costi, sembra difficile staccare davvero. Siamo circondati da stimoli, social network, email, applicazioni, ecc… Siamo talmente ossessionati dalla necessità di sfruttare il tempo, che è tale atteggiamento è arrivato persino ad avere un nome: cronopatia, cioè la malattia del tempo. Devi essere produttivo ed efficiente, senza fermarti mai. Questo modo di vivere non è in sintonia con ciò di cui il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno. Una delle frasi più ricorrenti negli incontri di psicoterapia da parte dei pazienti dicono è “Non ho tempo”. Niente di più folle per il nostro corpo.

Cosa succede se non riusciamo a disconnetterci? Quali sono i rischi?

Il nostro cervello ha bisogno di riposo e pace. Ci troviamo in modalità di attivazione del sistema simpatico, che implica velocità, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, scarico di cortisolo tossico e adrenalina. La nostra società è in modalità di allerta. Ma il sistema nervoso autonomo ha bisogno di bilanciare tutto questo attivando il sistema parasimpatico, che è coinvolto nel rallentamento della frequenza cardiaca e nel rilassamento dei muscoli e dei visceri. Abbiamo bisogno di disconnetterci e stare in modalità parasimpatico, in modalità calma e riposo. I rischi di non disconnettersi hanno a che fare con il deterioramento della nostra salute fisica e psicologica. La nostra società è una società con crescenti malattie psicologiche e somatiche. Questo modus vivendi basato sulla rapidità abbassa le nostre difese immunitarie, riduce la nostra qualità di vita, causa invecchiamento precoce, problemi psicologici, psicosomatici, infiammatori, gastrointestinali, ecc… Inoltre, poiché corpo e mente vanno insieme, non è un caso che ansia e depressione siano le malattie del secolo e che antidepressivi, ansiolitici e ipnotici siano tra i farmaci maggiormente prescritti. Lo stato di allerta permanente e la velocità con cui viviamo, portano allo sviluppo di tutte queste malattie. Mens sana in corpore sana, dicevano i romani.

Quali sono i nemici della disconnessione?

I nemici del non riuscire a disconnettersi sono il lavoro, le relazioni tossiche, i social network e le applicazioni che vengono create appositamente per rendere le persone dipendenti, stimolando il sistema dopaminergico, lo stesso legato appunto alle dipendenze. Non a caso, anche le relazioni tossiche hanno lo stesso effetto: creano dipendenza e sono nemiche della disconnessione.

Qual è il rapporto tra sano egoismo e disconnessione?

Staccare è necessario per ricaricare le batterie e connettersi con se stessi, per sapere se si sta bene e dove si vuole andare nella vita. “Conosci te stesso”, disse Socrate. Se non hai tempo e non fai in modo di avere tempo per scoprire quali sono le tue esigenze, per ascoltare le tue emozioni, sarà molto facile cadere in una modalità iperconnessa all’ambiente esterno, invece di dedicarti a quello interno e personale, con le suddette conseguenze quali malattie psicologiche e fisiche. Se non disponi di un sano egoismo, che significa amare te stesso e sapere quali sono i tuoi bisogni, non sarai in grado di darti il giusto valore, di amare in modo sano o di avere relazioni sane con l’ambiente che ti circonda, sia esso professionale, familiare, partner o amicizie.

Il sano egoismo è il modo migliore per amarti, conoscerti davvero e sapere dove vuoi andare nella tua vita. Se ti disconnetti dai nemici dell’amare te stesso, otterrai la felicità e la libertà interiore, necessarie per avere un sano rapporto con te stesso e con l’ambiente. Così come connettersi con i propri bisogni è la chiave per disconnettersi dai nemici del benessere e poi riconnettersi con il mondo esterno in modo sano.

Passi da seguire per staccare in modo sano durante le vacanze

Disconnettersi dall’esterno e connettersi con se stessi è possibile. Ecco alcuni suggerimenti per farlo al meglio:

  • Al mattino, quando ti alzi, fai una piacevole colazione concentrandoti sul sapore di ciò che mangi. Non guardare il telefono, i social e la posta. Concentrati su ciò che fai. Fai anche un po’ di esercizio o meditazione. Con soli 15-20 minuti è scientificamente provato che la tua serotonina, il neurotrasmettitore del benessere, si attiva e cambia il tuo umore, sentendo energia e pace interiore.

  • Scrivi un diario 15-20 minuti al giorno per connetterti con te stesso e sapere se sei felice o se hai bisogno di apportare modifiche. Se sei felice della tua vita, scrivi ciò che ti rende felice, sii grato per le piccole cose della giornata. Se non sei felice, prendi il controllo della tua vita per apportare modifiche, cercare soluzioni efficaci e chiedere un aiuto professionale in caso di necessità.

  • Connettiti con la natura: connettendoti con essa ti connetti con te stesso, e ti dà calma interiore. Ecco perché quando si va in vacanza in mezzo alla natura si torna sempre carichi di energie.

  • A partire dalle 19:00 o dalle 20:00, stacca tutti i dispositivi tecnologici (computer, tablet, social network…) e connettiti con te stesso.

  • Puoi fare una passeggiata in mezzo alla natura, fare il tuo hobby preferito, incontrare qualcuno, un amico o un familiare. Un’ottima opzione è anche non fare nulla: il Dolce Far Niente dei romani, che sapevano davvero come godersi la vita!

  • Di notte la luce blu ostacola il sonno. Disattivandola, apporti un piccolo grande cambiamento nella tua quotidianità, che ti aiuta a recuperare il ritmo naturale e attivare la tua tranquillità interiore.

  • Lascia il lavoro in sospeso per quando torni dalle ferie facendo un elenco e numerando ciò che è una priorità e ciò che non lo è. Quando torni inizia da quelli che sono una priorità e poco a poco farai il resto. Niente è urgente. Domani sarà un altro giorno per continuare. Chiudi la finestra delle attività, ci penserai poi. Nessuno muore. Respirare, vivere è più urgente.

  • Se non riesci a disconnetterti dalle reti, dal lavoro, dai problemi, cerca un aiuto professionale.

Vacanza deriva dalla parola latina vacuum, che significa vuoto, non fare nulla. Impariamo a svuotarci per ricaricarci di energia e vitalità. Anche se oggigiorno le vacanze stanno perdendo questo significato, perché sono sempre più spesso considerate come un’opportunità in più per fare delle cose, e sempre meno un vero e proprio momento di riposo. Proviamo a tornare al significato originale! Svuotiamoci, connettiamo con la natura, godiamo il nostro tempo libero con più calma, ogni giorno della nostra vita e durante le vacanze. I periodi di riposo sono un ottimo momento per entrare in contatto con noi stessi, per riflettere su cosa funziona e cosa no nella nostra vita, o su cosa vorremmo cambiare.