Disponibile in rotazione radiofonica “Io non sono razzista, ma…” (Italiana Musica Artigiana), il nuovo singolo di Stefano Cinti, già sulle piattaforme digitali
“Io non sono razzista, ma…” è un brano di musica pop con elementi funk e rhytm&blues. Il testo si sviluppa in un cantato/parlato che descrive con realismo ed ironia l’atteggiamento verso ciò che è diverso, i luoghi comuni, i pregiudizi “Io non sono razzista, ma nel mio quartiere gli indiani hanno comprato le bancarelle della frutta e sono sicuro che quando devono dare il resto ci provano sempre a darne di meno.” ma anche la pigrizia di confrontarsi con gli altri “Io non sono razzista, ma quando parlo con un africano, anche se e’ nato qui e parla il nostro di dialetto, c’e’ poco da fare, non e’ come il nostro dialetto”
Spiega l’artista a proposito del brano: “Ho scritto ‘Io non sono razzista, ma…’ cercando di descrivere l’atteggiamento verso ciò che è diverso da noi, i luoghi comuni, i pregiudizi e la pigrizia di confrontarsi con gli altri. Tutti questi elementi sono la matrice su cui può crescere e svilupparsi una mentalità divisiva. Le complessità di un mondo che cambia e i nostri limiti a seguirne il cambiamento ci devono spingere all’azione verso i potenziali ostacoli. Siamo tutti fatti della stessa sostanza e quello che ci differenzia, la cultura, le esperienze di vita, deve essere considerato un valore aggiunto e non un elemento divisivo. Abbiamo un alleato potente: l’empatia. Dobbiamo studiarla, disciplinarla e attivarla nelle nostre vite, per continuare a vivere in un mondo che sarà sempre più multietnico e multiculturale. Mi piacerebbe che la canzone e il relativo video facessero riflettere su questi argomenti e che la riflessione portasse a mettersi in gioco e confrontarsi.”
Il videoclip è stato realizzato a Bruxelles con la partecipazione dei bambini del “Centre Communautaire Maritime (CCM)” di Molenbeek-Saint-Jean. Alcune scene sono state girate presso il CCM, altre invece nel quartiere di Molenbeek-Saint-Jean e nella città di Bruxelles.
Nel video due personaggi si confrontano in situazioni diverse: in un pub, in macchina all’interno di un parcheggio, durante una passeggiata in città. Il protagonista principale dà voce con forza e cinismo al pregiudizio e ai luoghi comuni, cercando di convincere l’altro che invece vi si oppone. L’ironia del testo viene amplificata dal comportamento caricaturale del personaggio principale e dalle reazioni dell’interlocutore. I giochi, le risate, le espressioni e gli atteggiamenti spontanei dei bambini, sottolineano l’assurdità del pregiudizio e dei luoghi comuni in un mondo che è in continua evoluzione
Biografia
Stefano Cinti è nato a Roma e attualmente vive a Bruxelles dove ha avuto l’opportunità di suonare con musicisti italiani, belgi e africani, spaziando dal jazz al samba, dal pop alla musica folk, passando per la musica del mondo. Le sue canzoni prendono spunto dalla quotidianità, da fatti accaduti che descrive con ironia e realismo. Suona la chitarra e le percussioni (tamburello, tammorra e bodhran) e nei suoi brani fa spesso uso di tecniche di canto scat e beatbox. Le sue esibizioni dal vivo sono un ‘quasi cabaret’ con l’obiettivo di divertirsi e divertire e al contempo di lanciare messaggi ambientali e sociali supportati anche dalla sua formazione professionale e dalle attitudini personali.
Ha partecipato a vari festival della canzone a livello nazionale tra cui di recente il ‘Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente (XI) – Premio Città di Quiliano’ (2021) per il quale è stato ammesso alle preselezioni. E’ stato finalista al ‘Bengio Festival’ (1999) con il brano “Eclissi solare”. Stefano ha pubblicato due CD dal titolo “Racconti musicali” (2017) e “Racconti musicali” 2 (2019). Negli ultimi anni ha realizzato anche due videoclip “22 marzo 2016” (2018) e “La fine del mondo” (2020) con i quali ha partecipato a film festival nazionali e internazionali ottenendo vari riconoscimenti incluso il titolo di miglior video musicale in otto manifestazioni.
Stefano è attivo anche come autore di musica e testi per l’infanzia sia in Italia che all’estero. In particolare, ha partecipato in rappresentanza dell’Italia (nomina del Dublin Institute of Culture) all’evento ‘Cork 2005 Capitale Europea della Cultura’ – ‘Celebration of Childhood’ presso la biblioteca della città di Cork con il racconto musicale ‘Rex the simpatirex’. Ha continuato la sua attivita’ di storytelling (nomina del Dublin Institute of Culture) in diverse scuole irlandesi (2005-2007) con tre storie musicali: ‘Rex the simpatirex’, ‘Bille’ e il tamburo magico’, ‘Chi ha rubato il vestito di Babbo Natale?’ nonché all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles con il racconto ‘Billè e il tamburo magico’ (2013). Al riguardo, un suo libro: ‘I racconti della vasca colorata’ ed. Il calamaio, (2003) è stato inserito nel catalogo nazionale dei libri per ragazzi: “Liber Database 2004” della Biblioteca Gianni Rodari.