Dermatite atopica: il trattamento con abrocitinib si è dimostrato sicuro ed efficace, indipendentemente da qualsiasi precedente trattamento con dupilumab
Nei pazienti affetti da dermatite atopica da moderata a grave il trattamento con abrocitinib si è dimostrato sicuro ed efficace, indipendentemente da qualsiasi precedente trattamento con dupilumab, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of American Academy of Dermatology.
Le opzioni di trattamento per la dermatite atopica da moderata a grave che non risponde agli agenti topici sono limitate. Recentemente sono emerse terapie sistemiche che prendono di mira selettivamente i componenti chiave della patogenesi della malattia, come abrocitinib, un inibitore selettivo della Janus chinasi (JAK) 1 in fase di sviluppo clinico per il trattamento dell’eczema da moderato a grave, hanno scritto gli autori guidati da Vivian Shi, dell’Università dell’Arkansas for Medical Sciences.
Uno studio di estensione a lungo termine
L’efficacia e la sicurezza di abrocitinib orale 200 mg e 100 mg una volta al giorno in monoterapia rispetto al placebo negli adulti sono state dimostrate negli studi di fase III JADE MONO-1 e JADE MONO-2 e in combinazione con la terapia topica medicata di base rispetto al placebo e dupilumab nel trial di fase III JADE COMPARE. Invece l’efficacia di abrocitinib in base al precedente stato di risposta a dupilumab in pazienti con dermatite atopica da moderata a grave non è stata precedentemente valutata in studi di fase III, hanno premesso i ricercatori.
Hanno quindi arruolato i soggetti provenienti da precedenti studi JADE per partecipare all’estensione a lungo termine JADE EXTEND, che includeva i risultati comparativi tra abrocitinib e dupilumab. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere abrocitinib orale alla dose di 100 o 200 mg una volta al giorno.
Buone risposte con abrocitinib, con e senza precedente dupilumab
Tra quanti avevano risposto in precedenza a dupilumab, il 93,5% nel gruppo 200 mg e il 90,2% nel gruppo 100 mg ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75% nell’Eczema Area and Severity Index (EASI-75) dopo 12 settimane di trattamento. Inoltre, l’89,7% nel gruppo 200 mg e l’81,6% nel gruppo 100 mg ha ottenuto un miglioramento di almeno 4 punti nella Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS).
Tra i pazienti non responder, il 47,2% nel gruppo 200 mg e il 35,2% nel gruppo 100 mg ha ottenuto un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nell’Investigator Global Assessment (IGA). Hanno inoltre ottenuto un miglioramento di almeno 4 punti nella PP-NRS il 77,3% del gruppo 200 mg e il 37,8% del gruppo 100 mg.
Si sono verificate reazioni avverse gravi correlate al trattamento in tre pazienti, tra cui un caso di vertigini, uno di pancreatite al giorno 26 e uno di eczema herpeticum. Nel complesso la sicurezza di abrocitinib era coerente quanto emerso precedentemente nei trial di fase III, con pochi eventi avversi in generale. Tra i più comuni nasofaringite, nausea, acne, cefalea e infezioni delle vie respiratorie superiori. Tutti i casi di congiuntivite sono stati lievi e non hanno portato all’interruzione dello studio.
In sostanza, in questa analisi i pazienti che hanno risposto in precedenza a dupilumab in JADE COMPARE hanno mantenuto la maggior parte dei benefici clinici con il trattamento con abrocitinib per 12 settimane in JADE EXTEND. Inoltre proporzioni sostanziali di non responders a dupilumab sono state in grado di ottenere benefici clinici con abrocitinib per 12 settimane, sia in termini di clearance cutanea che di sollievo dal prurito.
Secondo i ricercatori, una possibile spiegazione della risposta ad abrocitinib nei precedenti non responder a dupilumab è che il primo è diretto contro citochine più pertinenti correlate ai componenti della fisiopatologia dell’eczema rispetto a dupilumab. Invece il motivo per cui alcuni precedenti responder a dupilumab non hanno ottenuto una risposta con abrocitinib non è chiaro e potrebbe essere correlato alla variabilità farmacocinetica o farmacodinamica dei due agenti in questa popolazione di pazienti.
«Abrocitinib rappresenta un’efficace opzione di trattamento orale sistemico per i pazienti con dermatite atopica da moderata a grave, indipendentemente dal precedente stato di risposta a dupilumab» hanno concluso gli autori. «I pazienti con che non rispondono a dupilumab, che non lo tollerano o che manifestano reazioni avverse, oppure che preferiscono una terapia orale possono prendere in considerazione il trattamento con abrocitinib».
Bibliografia
Shi VY et al. Phase 3 Efficacy and Safety of Abrocitinib in Adults with Moderate-to-Severe Atopic Dermatitis After Switching from Dupilumab (JADE EXTEND). J Am Acad Dermatol. 2022 Apr 16;S0190-9622(22)00608-9.