Il latte fatto senza mucche: l’azienda israeliana Remilk, fondata nel 2019, crede proprio di esserne capace e apre uno stabilimenti nella città danese di Kalundborg
Si può fare il latte senza le mucche? L’azienda israeliana Remilk, fondata nel 2019, crede proprio di esserne capace e, nella città danese di Kalundborg, con un finanziamento da 120 milioni di dollari, si appresta ad aprire lo stabilimento da 70mila metri quadri, il più grande al mondo nel suo genere.
“L’arte del Remilk sta nel miracolo della fermentazione! – spiega l’azienda israeliana – Copiamo il gene responsabile della produzione delle proteine del latte nelle mucche e lo inseriamo nel lievito. Il gene agisce come un manuale, insegnando al lievito come produrre la nostra proteina in modo altamente efficiente. Mettiamo quindi il lievito nei fermentatori dove si moltiplica rapidamente e produce vere proteine del latte, identiche a quelle prodotte dalle mucche. Queste preziose proteine vengono poi combinate con buone vitamine, minerali, grassi e zuccheri non animali, quindi senza colesterolo o lattosio, per formare ogni immaginabile latticino”.
Latte e formaggi, assicurano alla Remilk, sono indistinguibili nelle proprietà organolettiche da quelli di origine animale e con il vantaggio di essere privi di lattosio, colesterolo, ormoni e antibiotici. Il tutto per un giro d’affari pari a 60 mld in cinque anni, frutto di una produzione di latte in sintesi che equivarrebbe a quella di 50mila vacche in un anno.
L’industria del bestiame, ricorda l’azienda israeliana, è responsabile di grandi emissioni di gas serra ed è anche la principale causa della deforestazione: il caseificio Remilk emette fino al 97% in meno di gas serra, con solo l’1% della terra, il 4% della materia prima e meno del 10% dell’acqua rispetto alla produzione casearia tradizionale.
«Eliminare la necessità di animali nel nostro sistema alimentare – sostiene Aviv Wolff, fondatore e CEO di Remilk – è l’unico modo per soddisfare la crescente domanda del nostro mondo senza distruggerla nel processo. Intendiamo aumentare enormemente le nostre capacità di produzione per produrre prodotti lattiero-caseari nutrienti, deliziosi e convenienti che manderanno le vacche in pensione anticipata».