Building presenta la mostra “Roberto Ciaccio. Soglie del Tempo”: sarà visitabile dall’8 settembre al 15 ottobre 2022
BUILDING presenta dall’8 settembre al 15 ottobre 2022 la mostra Soglie del tempo dedicata all’artista Roberto Ciaccio e curata da Francesco Tedeschi, con l’attivo contributo dell’Archivio Roberto Ciaccio, in particolare di Maria Pia e Silvia Ciaccio.
La mostra si inserisce in una programmazione volta a mettere in luce il particolare valore di un confronto con l’opera come tramite tra il visibile e l’invisibile, introducendo altre dimensioni del sensibile. Ai confini del rapporto con l’accezione spirituale, termine su cui si valuta una parte dell’esperienza artistica che guarda alle profondità dell’immagine e del pensiero, le realizzazioni di Roberto Ciaccio sono esperienza concreta di un contatto con le forme, la luce, il colore e i materiali che li incarnano, li assorbono, li manifestano.
Con riferimento ai temi portanti dell’opera di Ciaccio, il concetto di soglia, come atmosfera e forma imprendibile del passaggio fra un qui e un altrove, e quello di una temporalità come tentativo di raccogliere il rapporto fra l’istante e l’essere, sono al centro del percorso che si propone sui tre piani espositivi in cui la mostra è scandita.
Nell’ambiente al piano terra predominano i lavori realizzati con metalli, ferro e rame, nelle lastre che diversamente Ciaccio ha adoperato per creare delle forme fisse o idealmente in movimento, agendo sulle loro dimensioni, la loro disposizione nello spazio, le loro qualità di restituzione e trasformazione della luce. In alcune di queste, il carattere specchiante e la struttura stessa della superficie intaccata dagli inchiostri o da altre tecniche di lavorazione producono l’effetto di una cornice interna o di una “soglia” sospesa.
Il secondo livello è costituito soprattutto da monoprints caratterizzati da tonalità scure, notturne, con le quali Ciaccio interpreta il rapporto con il mistero del vuoto, ai confini del silenzio, del nulla, dove una presenza di luminosità interna è però sempre attiva. Queste opere, tra le più “pittoriche” del suo percorso, si dispongono con uno sviluppo a dittico o trittico, fino a raggiungere il carattere di vere e proprie “sequenze”. Due di queste realizzazioni in più parti, Disseminazioni e Le Son des Ténèbres, sono presentate per creare uno sviluppo spazio-temporale di particolare suggestione, nel ripetersi con variazioni di un medesimo tema cromatico.
Il terzo momento della mostra è costituito da lavori di carattere fortemente luminoso, chiaro, all’interno dei quali i soggetti del riquadro, dello schermo, della croce, intendono offrire un ulteriore aspetto del grado di trasformazione che le ermetiche elaborazioni di Ciaccio offrono, nel passaggio tra una percezione immediata della forma-colore e la sua risonanza interiore, dove il tempo si fa luce.
La mostra sarà completata da un catalogo, edito da BUILDING, nel quale saranno riprodotte le opere esposte e ambientate, con testi di Francesco Tedeschi, Maria Pia Ciaccio e ripresa di scritti di Roberto Ciaccio e di Remo Bodei, che ha condiviso molte delle avventure intraprese da Ciaccio nel corso del tempo, attraverso numerosi contributi teorici.
Cenni biografici
Roberto Ciaccio (Roma, 1951 – Milano, 2014) si avvicina con vivo interesse alla pratica artistica già a partire dal 1968. Dopo una fase di sperimentazione caratterizzata dall’impiego di tecniche e materiali differenti per la realizzazione di opere a rilievo ai limiti tra pittura e scultura e dall’uso costante della bicromia per la focalizzazione di un rapporto dialettico interno/esterno, a partire dagli anni Ottanta si orienta verso un’astrazione pittorica di intensa concettualità, alla ricerca dell’origine dell’opera d’arte e dell’essenza oltre l’immagine.
Nel 1981 avviene l’incontro con lo stampatore-editore Giorgio Upiglio, con cui si instaura un lungo e intenso sodalizio che porta alla creazione di opere significative nel percorso artistico di Roberto Ciaccio, come per esempio Annotazioni di luce in otto momenti per Holzwege di Martin Heideger (1990-1993), Infinitononfinito e Leçons de Ténèbres/Le Son des Ténèbres. Revenants (2003-2006).
Luce, tempo, traccia e memoria sono le dimensioni costitutive della sua poetica. Fondamentale è anche il confronto con discipline affini, quali la musica e soprattutto la filosofia contemporanea, che porta l’artista a intensificare il dialogo con Jacques Derrida e Remo Bodei.
Tra le mostre più rappresentative si ricordano Roberto Ciaccio. Il dono dell’origine al MUSEC di Lugano (2022), Roberto Ciaccio. La voce dei metalli al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (2020), Roberto Ciaccio. Lucematrice a Genova (2013), Roberto Ciaccio. Inter/Vallum al Palazzo Reale di Milano (2011), Le Son des Ténèbres. Risonanza / Revenance all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (2008) e Roberto Ciaccio. Revenants – Rispecchiamenti della matrice – Widerspiegelungen der Matrix allo Staatiliche Museen zu Berlin di Berlino (2006).
INFORMAZIONI
Roberto Ciaccio. Soglie del tempo
a cura di Francesco Tedeschi
8 settembre – 15 ottobre 2022