Dal Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino (MEPC) dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) lo stop alle emissioni di zolfo nel Mediterraneo
Si è svolta di recente la 78ma sessione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino (MEPC) dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO).
L’agenda di questa sessione del Comitato ha incluso diversi temi quali:
– la proposta di designazione dell’Area sottoposta a controllo delle emissioni nel Mar Mediterraneo;
– la discussione di strumenti di implementazione per la riduzione dei GHG ( Greenhouse Gases), gas capaci di intrappolare il calore nell’atmosfera, dando vita al fenomeno effetto serra;
– le acque reflue derivanti dalla desolforazione dei gas di scarico dell’olio combustibile delle navi.
In questa sede è stata approvata la proposta di designazione del Mediterraneo quale area a controllo delle emissioni di ossidi di zolfo (Sulphur Emission Control Area, SECA). La proposta, inserita nel documento MEPC 78/11, evidenzia come le emissioni delle navi contribuiscono in modo significativo all’inquinamento atmosferico, agli effetti negativi per la salute umana e ai danni all’ecosistema nell’area del Mar Mediterraneo. Al termine dei lavori del MEPC è stato istituito ufficialmente il Gruppo Tecnico per la designazione del Mediterraneo quale SECA, al quale ha partecipato anche l’Italia.
Si tratta di un importante traguardo, dopo un lungo percorso durato oltre 4 anni che inizialmente ha visto impegnati i Paesi membri della Convenzione di Barcellona e organizzazioni ambientaliste dell’area del Mediterraneo; successivamente ha coinvolto tutti i Paesi dell’Unione Europea dimostrando la volontà di tutti i partecipanti ad impegnarsi per la salute del Mediterraneo.
D’ora in avanti le emissioni di zolfo derivanti dal traffico navale saranno ridotte attraverso l’obbligo di utilizzo di carburanti a bassissimo tenore di zolfo o di sistemi di abbattimento dei fumi, tema che impatta profondamente sulla salute degli ecosistemi marini e delle popolazioni che vivono lungo le coste del Mediterraneo ed in particolare nelle città portuali.
Le emissioni di ossidi di zolfo e di azoto delle navi che sostano in porto con i motori accesi per il mantenimento dei servizi di bordo essenziali sono altamente dannose per la salute umana. In passato le ricadute dei fumi derivanti da queste emissioni sono state una importante causa di piogge acide e hanno provocato impatti devastanti sugli ecosistemi terrestri e marini.
Gli Stati costieri mediterranei hanno già implementato controlli sulle emissioni delle fonti di inquinamento atmosferico terrestre. L’applicazione degli standard SECA alle navi impegnate nella navigazione internazionale nell’area del Mar Mediterraneo consentirà di ottenere vantaggi sostanziali a costi ragionevoli e diminuire radicalmente gli impatti antropici per garantire il mantenimento degli ecosistemi marini del Mediterraneo, mare ricchissimo di biodiversità, ad un livello sostenibile e produttivo.