La chiesa di Sant’Agostino a Tuscania ospita fino al 30 luglio 2022 la mostra con le opere di Roberta Morzetti: ecco le informazioni utili
L’artista Roberta Morzetti prende spunto da questa citazione di Francisco Goya per ricreare, attraverso le sue sculture una narrazione artistica contemporanea della fragilità umana che diventa FORZA. L’utilizzo della ragione in modo errato può effettivamente creare mostri ma i suoi personaggi scultorei invece, allestiti all’interno di un luogo sacro, vogliono raccontare la figura dell’essere che aspira ad innalzarsi per ritrovare il proprio “Io”. La visione onirica che appartiene all’artista, unita alla ragione, dà forma a miracoli laici, necessari per vivere, non solo in armonia con sé stessi, ma per diventare parte integrante e fondante di una nuova comunità. Il risveglio interiore si fa portavoce di una necessità collettiva di armonia e pace.
La curatrice della mostra, Velia Littera, nonché direttrice della galleria Pavart di Roma, che da anni segue la Morzetti nel suo percorso artistico, ha colto l’occasione della Biennale di Viterbo per presentare una mostra personale della scultrice Tuscanese in un luogo meraviglioso, la chiesa di Sant’Agostino a Tuscania. Un tributo alla sua città natale che già conta tanti artisti noti come Giuseppe Cesetti, Gianni Asdrubali, Kokocinski Bonaria, Ennio De Santis, Gino Bernardini e infine Massimo Lippi, solo per citarne alcuni.
Roberta Morzetti è un’artista contemporanea nata a Tarquinia nel 1979, laureata con lode presso l’Accademia delle Belle Arti di Viterbo che dopo una breve esperienza nel mondo della moda e del teatro, da circa dieci anni si dedica esclusivamente alla scultura. Vive e lavora a Tuscania.
Come la descrive la storica dell’arte Greta Alberta Tirloni: Morzetti è un’artista che riesce a presentare il corpo con evidenza, originalità, autenticità e pienezza, nella sua essenza semplice e al tempo stesso forte. Utilizza infatti materiali consistenti forti duri, come l’acciaio di Koons, plasmandoli però non in oggetti di comune conoscenza ma fino a trasformarli in sculture con forme sinuose, che velano ed evocano significati profondi: le sue opere mostrano così immagini che quasi sono scenari per grande musica, per ampie sinfonie.
Un’artista che, attraverso il suo linguaggio della scultura, racconta la società ed il tempo attuali, dal punto di osservazione e nella prospettiva di una donna contemporanea, pur richiamando la natalità nel Paese dell’arte per eccellenza e l’influenza conseguente. Nelle opere infatti spesso, ad esempio, può presentarsi una simbologia e forme in cui intravedere rielaborazioni dell’arte italiana, come il Barocco.
Questi ed altri elementi si fondono perciò, anche attraverso l’uso del fuoco della fiamma ossidrica, in richiami dell’arte contemporanea, e anche, di nuovo, al tempo stesso alla tradizione, al fuoco sacro dell’athanor alchemico, con i suoi significati ermetici.
L’arte per Morzetti acquisisce così un significato, un’esigenza che copre tutta la vita, a partire dalla sua propria vita: le opere divengono così quasi sue figlie, come ama dire.
Per lei l’Arte non può essere imprigionata in parole, descrizioni, termini, avverbi ed aggettivi, poiché si finirebbe per limitare, contenere ciò che ha in sé bagliori dell’infinito, come per Klein il colore puro, il blu e il superamento stesso di linee e forme era un mostrare l’infinito quale vera essenza dell’arte, o per De Dominicis l’arte in sé rappresentava e doveva mostrare il superamento del tempo e dei suoi limiti. E anche per Morzetti l’Arte e la sua sensibilità materiale e soprattutto immateriale, va oltre il Tempo, vincendo così i limiti – oltre che dello spazio – anche del tempo.
Nell’arte di Roberta Morzetti, le opere sono simboli e immagini che quasi emergono dal vuoto, tramite una materia consistente … prendono vita … per parlare a noi oggi di un messaggio contemporaneo … ma al tempo stesso appaiono anche come testimoni dal passato, dalla Tradizione … come le Muse di De Chirico e la loro sensibilità: ci sono, appaiono lì su tavole, di un teatro o di una tolda di nave, in una città moderna e industriale, ma sono silenti non parlano … e solo per intuizione comunicano con noi e ci fanno conoscere il loro messaggio nel contemporaneo… appaiono sul palcoscenico della vita, come in teatro, richiamando l’esperienza di lavoro dell’artista proprio nel teatro.
E il materico … i materiali forti utilizzati … parlano di un apparire, dal Vuoto che è Infinito, un apparire di sostanza di rilievo anche tramite la prassi del riutilizzo e rivivificazione di materiali organici ed industriali …
Con il loro apparire con la loro immagine con la loro materia … le sue opere offrono così simboli ricchi di significato nei tempi odierni, tramite una conoscenza diretta e non razionale, appunto per intuizione!
Con la partecipazione degli artisti: Grazia Maria Regalino, Fabio Ferrone Viola e Giovanni Trimani che esporranno una loro opera in sintonia con il luogo, con il concept della mostra e con l’artista, loro amica.
La programmazione completa sarà consultabile online:
https://www.facebook.com/biennaleviterbo
Biennale di Viterbo Arte Contemporanea
7a esposizione internazionale