Sono circa 6.000 i professionisti della cyber security presenti oggi in Italia. Un numero ancora troppo basso: siamo al terzo posto al mondo per attacchi da ransomware
Tra le varie professioni che si può abbracciare una volta laureati, vi è quella dell’hacker etico. Gli hacker etici sono professionisti informatici che mettono a disposizione le proprie competenze per individuare falle e vulnerabilità all’interno di aziende o realtà informatiche ed evitare così che i cracker (hacker malevoli e criminali) ne approfittino.
Gli hacker etici, ad esempio quelli della community di WhiteJar, che ne conta ormai diverse centinaia, sono figure reclutate in base ad elevati standard di competenza tecnica e reputazione, e lavorano secondo una modalità collaborativa, basata sulla condivisione dell’intelligenza e della competenza diffusa secondo l’approccio etico che caratterizza questo tipo di hackeraggio.
Ma quali sono i vantaggi di lavorare per realtà di hacking etico?
Oltre a mettere in campo le proprie competenze informatiche per una giusta causa, tra i vantaggi del lavorare in realtà come WhiteJar vi è il fatto che il sistema remunerativo è altamente premiante, anche per stimolare una sana competizione: per ogni campagna lanciata da un’azienda viene, infatti, pagato solo il professionista che identifica la vulnerabilità, ne dà evidenza sulla piattaforma e suggerisce la relativa soluzione. Il guadagno varia a seconda della tipologia di vulnerabilità ed è definito a priori dal cliente per ciascuna campagna, con un range che dipende da quanto un’azienda è disposta a spendere per evitare danni materiali e di reputazione derivanti da un potenziale attacco hacker.
“Questo vuol dire che vengono premiati anche ragazzi giovani, ciò che conta veramente sono le capacità e il riuscire a trovare le giuste soluzioni; il nostro sistema è altamente premiante” prosegue l’Head of Cybersecurity di WhiteJar.
Per trovare gli hacker etici di domani sono fondamentali competizioni come la Cyberchallenge
Proprio dal bisogno di trovare nuovi profili come Cyber Security Specialist, Penetration Tester, Chief Information Security Officer ma anche molti altri, sono nate competizioni come la Cyberchallenge, il primo programma di addestramento in cybersecurity per studenti universitari e delle scuole superiori che si concluderà il prossimo 30 Giugno a Torino, e di cui WhiteJar è sponsor.
“Competizioni come questa sono fondamentali, e non solo per sensibilizzare le giovani menti su una carriera nell’ambito della sicurezza informatica, ma anche per trovare nuovi profili per tutte quelle aziende come la nostra che operano in questo settore.
Sappiamo quanto in Italia scarseggino esperti in materia, ed essendo i vincitori di queste competizioni così talentuosi, è facilissimo trovino immediatamente posto nelle varie realtà che promuovono queste gare.
Noi di WhiteJar siamo sempre alla ricerca di nuovi profili per diversificare le competenze e gli approcci e proprio per questo iniziative come la Cyberchallenge hanno un grande valore, non solo per noi che reclutiamo e aiutiamo a formare nuovi ragazzi ma anche per i giovani stessi che incontrano direttamente aziende che hanno bisogno di figure come la loro”, conclude Del Bo’.
Per conoscere meglio WhiteJar: https://whitejar.io/it/