Formula 1: in Ungheria rimonta vincente di Verstappen


In Ungheria Verstappen vola e la Ferrari crolla: il campione del mondo, partito decimo, approfitta della strategia sbagliata della Rossa e allunga in classifica

verstappen

Le mani di Max Verstappen sul Mondiale 2022 di Formula 1. Con la sorprendente vittoria nel Gran Premio d’Ungheria, infatti, l’olandese ha ormai messo in cassaforte il secondo titolo consecutivo, confermando con la prestazione dell’Hungaroring di avere un passo in più rispetto agli altri piloti e non soltanto in senso metaforico. Su una Red Bull imprendibile, con il supporto di una squadra praticamente perfetta, Verstappen conduce una gara all’attacco – doveva rimontare essendo partito dalla decima posizione in griglia a causa di una perdita di potenza in qualifica -, centra l’obiettivo (il primo posto) e controlla con la sapienza e l’intelligenza dei piloti migliori.

L’HARAKIRI DELLA FERRARI: LECLERC SESTO

Per Verstappen si tratta della 28esima vittoria in carriera, ora è ottavo nella classifica di tutti i tempi in scia di Nigel Mansell che di successi ne ha messi insieme 31, e del 70esimo podio assoluto, a -10 da un mostro sacro come Ayrton Senna. Ora Max di punti in classifica ne ha 258, 80 in più di Charles Leclerc che in Ungheria non va oltre il sesto posto anche per colpa di una strategia sbagliata. A nove gare dalla fine della stagione e, soprattutto, con una combinazione pilota-macchina-squadra praticamente perfetta, la Red Bull si prepara ad un nuovo trionfo mentre la rimonta per il monegasco della Ferrari è praticamente poco meno di una impresa. Anche il titolo Costruttori sembra ormai aver preso la via austriaca che porta in casa Red Bull: 431 i punti, contro 334 della Ferrari.

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LA CRONACA DEL GP D’UNGHERIA

La gara ungherese non ha lesinato emozioni. Su un circuito dove notoriamente sorpassare è proibitivo, i colpi di scena si sono susseguiti fin dai primi giri. Se al via le posizioni di testa restano congelate, con la Mercedes di George Russell prima davanti a Carlos Sainz e Charles Leclerc, Verstappen inizia la sua rimonta, conquistando posizioni su posizioni a colpi di sorpassi. Poco dopo il ventesimo giro iniziano le prime soste ai box, ad aprire le danze sono Russell e lo stesso Verstappen al giro numero 17, imitati poi da Sainz, giro numero 18, e via via da tutti gli altri. In testa, così, si ritrova Charles Leclerc che allunga lo stint e rientra solo al 22esimo giro. Alla tornata numero 25 in testa c’è Russell, davanti alle Rosse di Leclerc-Sainz, quarto Verstappen che continua nella sua straordinaria rimonta.

LA STRATEGIA SBAGLIATA DEL MURETTO DELLA ROSSA

La svolta arriva poco dopo metà corsa. Al muretto Red Bull capiscono che è il momento di rischiare e tentano l’undercut, strategia aggressiva che consiste nell’anticipare la sosta ai box per poi sfruttare le gomme appena montate, in modo da mettere insieme più giri veloci. Questo dovrebbe consentire di rimanere davanti al rivale che non si riesce a superare in pista, quando toccherà a quest’ultimo rientrare per la sosta. Così, dopo la sosta di Verstappen al 39esimo giro, arriva quella di Leclerc al 41esimo.

E qui arriva la svolta, però per la monoposto dell’olandese: sulla Ferrari del pilota monegasco vengono montate gomme dure, che non sono performanti come sperato, una tattica azzardata considerando anche la pista scivolosa, pure per colpa della pioggerellina caduta nella parte finale della corsa, condizioni che non aiutano le gomme ad andare in temperatura. Ancora una volta una strategia, al muretto Ferrari, che lascia almeno qualche dubbio.

LA LENTA DISCESA DI CHARLES

Leclerc, infatti, come racconta la Dire (www.dire.it), inizia così a perdere terreno e posizioni, il primo a passarlo è proprio Verstappen che si permette pure un testacoda nonostante il quale riesce a rimanere in testa. Lo passa anche Sainz: alla fine il monegasco è solo sesto, passato anche dalla Red Bull di Perez che pure era stata in difficoltà per tutto il fine settimana. Estremo il tentativo nel finale, con la terza sosta, per montare le morbide. Ma ormai era troppo tardi. Sainz, invece, prova a difendere l’ultimo gradino del podio ma alla fine è sorpassato dalla Mercedes di Lewis Hamilton: lo spagnolo della Ferrari deve accontentarsi di un quarto posto. Anche il pilota britannico si conferma in palla, rimontando fino al secondo posto, beffando pure il compagno di squadra Russell, rimasto sull’ultimo gradino del podio. Soddisfazione in casa Red Bull, frustrazione in quella Ferrari: i giochi, ormai, sono (quasi) fatti.