Azione e Più Europa scrivono una lettera al leader dem Letta. Calenda: “Da noi niente voti a chi ha inventato partiti all’ultimo secondo”
“Siamo molto preoccupati di come si va costruendo l’alleanza Repubblicana”. Comincia così la lettera inviata da vertici di Azione e Più Europa al segretario del Pd, Enrico Letta, e rilanciata da Carlo Calenda su Twitter come riferisce la Dire (www.dire.it). “La scelta di includere sempre più persone che hanno votato la sfiducia a Draghi o ne avversano pubblicamente l’agenda, e la mancanza di risposta sui punti programmatici proposti, rendono debole e contraddittoria un’eventuale comune proposta di Governo. Solo così si battono i sovranisti”.
LE RICHIESTE DI CALENDA A LETTA
Per Azione e Più Europa, sono due i “punti imprescindibili per portare a un accordo in vista delle elezioni del 25 settembre: “Non un voto di +Europa e Azione può andare a persone che non hanno votato la fiducia a Draghi, che sostengono la necessità di abbandonare quella agenda o che hanno inventato partiti all’ultimo secondo“. La soluzione ai Dem la offre la stessa lettera: “Se è vostro fermo desiderio candidare queste persone fatelo non negli uninominali ma nel proporzionale. Del resto noi abbiamo preso l’impegno di evitare candidature ‘difficili’ per gli elettori del Pd nei collegi uninominali”.
I NODI DA SCIOGLIERE SUI PROGRAMMI
La seconda richiesta è di avere maggiore “omogeneità” nei programmi. Per Azione e Più Europa, “la nostra proposta per un’agenda repubblicana contiene tanti elementi che ci accomunano, dal salario minimo ai diritti. Ma su infrastrutture energetiche, revisione (non abolizione) del reddito di cittadinanza, politiche fiscali e di bilancio occorre trovare punti di compatibilità”.
“Questi temi ti sono noti da giorni. Il tempo stringe – sottolineano dai partiti di Calenda e Bonino -. Ti chiediamo rapidamente una risposta”, è l’appello finale a Letta.
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CALENDA: “NO A IMBARCARE DI TUTTO”
Poi, su Twitter, Calenda spiega: “Se l’idea del Pd è ‘imbarchiamo di tutto, facciamo come ci pare, tanto se non accettate vi accusiamo di far vincere la Meloni’; non funzionerà. Non abbiamo accettato la stessa logica su Conte/campo largo. Nel caso fermeremo la destra sul proporzionale battendoci a viso aperto”.
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Il leader di Azione assicura: “Non abbiamo posto veti sulle persone, ma solo chiesto che i nostri voti non vengano usati per eleggere persone che rappresentano tutto ciò che abbiamo combattuto in questa legislatura. Non abbiamo chiesto ‘un solo programma’ ma un minimo di coerenza per essere credibili”.