Eurostat: la spesa per l’abbigliamento degli europei si è ridotta del -12% rispetto al 2019, mentre aumenta quella per l’istruzione
L’Istituto Statistico dell’Unione Europea, Eurostat, ha pubblicato una serie di dati ufficiali che dimostrano come la spesa per l’abbigliamento degli europei si sia ridotta del -12% rispetto al 2019. In quell’anno, prima che scoppiasse la pandemia, la spesa media per ogni singola persona aveva raggiunto i 751 euro, mentre nel 2021 è scesa a soli 662 euro: era dal 2016 che la voce moda non scendeva sotto la barriera dei 700 euro, Accanto a una riduzione della spesa in termini assoluti, la moda ha anche perso terreno rispetto al budget della spesa totale degli europei, per cui la percentuale del ‘peso’ sul portafoglio, che nel 2019 era del 3,6%, nel 2021 si è fermata al 3,2%.
Una riduzione che ha coinvolto anche altre categorie non giudicate essenziali come il tempo libero o la ristorazione, con diminuzioni rispettivamente del -9% e del -32,6% sul 2019, in favore degli acquisti per la sanità, aumentati del +10,4%, e dell’istruzione, +9,2%.
Grecia, Austria e Portogallo i Paesi in cui gli abitanti hanno ridotto maggiormente gli acquisti di abbigliamento nel 2021, con cali rispettivamente del -20,1%, del -16,7% e del -16,9%.
Le nazioni europee dove si è più disposti ad ampliare il guardaroba sono Lussemburgo, Norvegia e Danimarca, che superano i 1.000 euro l’anno. In Bulgaria, Macedonia del Nord e Bosnia Erzegovina, invece, la spesa annua pro capite per la moda non supera i 200 euro.
A contraddire queste rilevazioni, i dati della prima parte del 2022 nella quale la stragrande maggioranza dei marchi del medio-alto e alto di gamma sono tornati ai livelli di fatturato e redditività pre pandemia e in alcuni casi li hanno superati. Le vendite online hanno subito una contrazione moderata, mentre si è registrata una forte ripresa del retail nei negozi fisici.
Un fenomeno questo che sta facendo riflettere i grandi brand sempre più orientati ad offrire lo stesso tipo di esperienza di shopping sui diversi canali la cui interazione è sempre più evidente: l’acquisto online segue ad una visita in negozio, o viceversa quel che è stato visto sul web viene acquistato in negozi.