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Verso le elezioni: il Pd imbarca anche Azione di Calenda

letta calenda

Pd e Azione-Più Europa insieme alle elezioni, c’è l’accordo tra Letta e Calenda: ai dem il 70% dei candidati. Salario minimo e revisione del reddito di cittadinanza tra i punti dell’intesa

Raggiunto l’accordo tra Pd e Azione-Più Europa. Lo apprende l’agenzia Dire (www.dire.it). Il vertice alla Camera tra Enrico Letta, Carlo Calenda, Benedetto Della Vedova e le rispettive delegazioni è durato un’ora e mezza e ha riguardato in particolare le candidature nei collegi uninominali.

A CALENDA 15 COLLEGI SICURI

A quanto apprende l’agenzia Dire da fonti di partito, l’accordo tra Pd e Azione-Più Europa, siglato a Montecitorio dai leader dei tre partiti, prevede 15 collegi tra ‘blindati’ e sicuri ad Azione-Più Europa.

LETTA: “ACCORDO VINCENTE, GUARDIAMO AL FUTURO CON FIDUCIA”

“Oggi è un giorno molto importante, da adesso in poi guardiamo al futuro con grande fiducia”. Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta, dopo l’accordo firmato con Azione e +Europa. “Abbiamo fatto un passo importante, era un dovere superare gli ostacoli e trovare un’intesa che ci consentisse di trovare una proposta che sia vincente, convincente e alternativa a queste destre. Le elezioni ora sono davvero contendibili“.

LETTA: “INIMMAGINABILE GOVERNO MELONI DOPO DRAGHI”

Abbiamo dimostrato tutti quel grande senso di responsabilità che gli italiani ci chiedevano, perché non è immaginabile che l’Italia dopo l’esperienza del governo Draghi l’Italia passi a un governo delle destre, guidato da Giorgia Meloni o da un altro esponente delle destre”, sottolinea Letta.

LETTA: “AVANTI CON LA DISCUSSIONE CON LE ALTRE LISTE”

“Avevamo in corso e continueremo la discussione con altre liste che vogliamo siano dentro questi accordi elettorali per discutere di forme con cui essere presenti in questa campagna elettorale, perché per il Pd è un rapporto prioritario e fondamentale”. Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta, dopo l’accordo firmato con Azione. “Saremo tutti insieme ma è evidente che il rapporto che noi del Pd abbiamo con altre liste è un rapporto che consideriamo solido”.

CALENDA RINGRAZIA LETTA: “È DIFFICILE TRATTARE CON ME”

Fa autocritica Carlo Calenda, prendendo la parola in conferenza stampa. “Grazie Enrico anche per le difficoltà di trattaree con il sottoscritto”, dice il leader di Azione rivolto al segretario del Pd.

CALENDA: “STOP POLEMICHE, SI RIAPRE LA PARTITA”

“Oggi si riapre la partita. Non dobbiamo giocare in difesa. Su questo mi ritrovo con Enrico: e’ stato il mio presidente del consiglio, abbiamo avuto qualche discussione. Ma meglio averle prima che dopo. Da oggi per me ogni tipo di discussione e polemica finisce. La pre-partita non c’e’ piu’. C’e’ la partita e la vinciamo”, dice Carlo Calenda in conferenza stampa alla Camera. “Senza un sistema comune di valori e proposte un’alleanza, per quanto sia un patto elettorale, non esiste”.

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VIA LEADER E CANDIDATI DIVISIVI DAI COLLEGI

Via i big e i candidati divisivi dall’uninominale. Ecco cosa prevede il patto elettorale tra Pd, Azione e Più Europa per quanto riguarda le candidature. “Le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza”.

“Conseguentemente – prosegue il testo dell’intesa -, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanzagli ex parlamentari del M5S (usciti nell’ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura)”.

COLLEGI DIVISI: 70% AI DEM, 30% A CALENDA E BONINO

“La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa”. Lo prevede il patto elettorale sottoscritto da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.

LETTA E CALENDA FRONT RUNNER, TEMPO TV DIVISO 70% E 30%

Anche il tempo di parola in tv è stato oggetto del patto tra Letta, Calenda e Della Vedova.
Si legge: “Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi. Le liste del Partito Democratico e di Azione/+Europa parteciperanno alla campagna elettorale guidate da Enrico Letta, frontrunner per i democratici e progressisti, e Carlo Calenda, frontrunner per Azione/+Europa e liberali”.

NEL NOME DI DRAGHI, BIASIMO PER M5S

Il patto elettorale tra Pd-Azione e Più Europa comprende anche una parte sul programma. C’è anche una sorta di conventio ad escludendum dei M5S. “Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all’Europa“, si legge.

Ecco il testo: “Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti. Pd e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa cornice le parti riconoscono l’importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin”.

Per quanto riguarda le conseguenze del mutato scenario internazionali in ambito energetico, “Pd e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile. In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva Ue e una riduzione consistente del ‘cuneo fiscale’ a tutela in particolare dei lavoratori”.

NEL PROGRAMMA NO AUMENTO TASSE E REVISIONE REDDITO DI CITTADINANZA

Nel Patto Pd-Azione-Più Europa per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l’interruzione traumatica del governo, Pd e Azione/+Europa concordano sulla necessità di: “a) Realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea; b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità; c) non aumentare il carico fiscale complessivo; d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il ‘Bonus 110%’ in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi; e) dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae“.

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