Takeda inaugura il nuovo Laboratorio Controllo Qualità nello stabilimento di Pisa, un’eccellenza nella produzione di plasmaderivati
Inaugurato nei giorni scorsi il nuovo Laboratorio Controllo Qualità nello stabilimento Takeda di Pisa. Considerato un’eccellenza nella produzione di plasmaderivati, oggi impiega circa 200 collaboratori, si occupa da oltre 30 anni della lavorazione dell’albumina, proteina ad alto valore terapeutico estratta dal plasma, necessaria per il trattamento di un ampio spettro di patologie gravi o di condizioni fisiologiche, come insufficienza epatica, sindrome nefritica, ipovolemia, difficoltà respiratorie e shock.
Il nuovo Laboratorio di Controllo Qualità è il risultato di un investimento di circa 2 milioni di euro che si inserisce in un piano di investimenti di Takeda in Italia di oltre 275 milioni di euro dal 2021 al 2025. La nuova struttura è progettata e realizzata nell’ottica di una produzione totalmente snella, e garantirà ai pazienti farmaci plasmaderivati sempre più sicuri.
Ulteriori 17,4 milioni di euro saranno investiti per l’acquisto e l’installazione di una linea all’avanguardia (Isolator Technology) destinata alla lavorazione di albumina e 30 milioni di euro per migliorare la sostenibilità ambientale (per la quale è prevista la riduzione delle emissioni di CO2 del 40% rispetto al 2016), l’efficienza, le infrastrutture e la sicurezza.
Il nuovo Laboratorio di Controllo Qualità è altamente innovativo e in grado sostenere gli incrementi di capacità produttiva e permetterà, inoltre, di internalizzare numerosi test che fino ad oggi erano eseguiti all’estero, in altre sedi Takeda.
Michele Conti, Sindaco di Pisa: “Il comparto farmaceutico è senza ombra di dubbio uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese; pertanto, sono molto contento ed orgoglioso della presenza, nel nostro territorio, di un’azienda di successo come Takeda. A Pisa si è consolidato ormai da decenni un distretto farmaceutico di assoluto rilievo, formato da realtà imprenditoriali di successo, nate in “una piccola città di elevato rango urbano”, per utilizzare una definizione di uno studio Irpet, caratterizzata da un’offerta d’istruzione ad alta specializzazione per la presenza di Università degli studi, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Cnr e dotata di funzioni economiche che possono fare da motore d’innovazione per le attività produttive. Che il distretto si sia rivelato attrattivo anche per multinazionali come Takeda è il segnale che Pisa ha ancora grandi margini di crescita e che, tutti insieme, dobbiamo puntare a sviluppare ulteriormente questo settore.”
Deborah Bergamini, Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento, dichiara: “Questi anni di pandemia ci hanno confermato l’essenzialità della ricerca soprattutto in campo farmaceutico. Se siamo qui oggi è perché la scienza ci ha consentito di contrastare e controllare la circolazione del Covid che ha messo in ginocchio tutto il mondo e ha piegato particolarmente l’Italia. Ad ognuno di voi, ad ogni ricercatore e lavoratore di Takeda, rivolgo il mio personale ringraziamento per l’attività che continuate a portare avanti con fierezza e per il ruolo sociale che ricoprite. Parlo di ruolo sociale perché la ricerca farmaceutica si pone come fine supremo il bene più prezioso per ognuno di noi: la salute. Grazie ai vostri studi e ai vostri investimenti, la ricerca farmaceutica italiana è ai primi posti a livello internazionale. Inoltre, non è da tralasciare il prestigio che dà al nostro Paese l’interesse di un’azienda multinazionale come la vostra, tanto più in un periodo come questo caratterizzato dalla forte pressione dell’economia globale. Il governo, attraverso il PNRR, ha voluto investire nella ricerca scientifica che per troppi anni è stata penalizzata sull’altare dei tagli e spero vivamente che questo sistema virtuoso che abbiamo messo a punto non venga interrotto, anzi preveda una maggiore e crescente sinergia tra pubblico e privato.”
Massimiliano Barberis spiega: “Il nostro obiettivo è quello di raddoppiare la capacità produttiva nei prossimi anni perché il numero di pazienti che, in Italia e nel mondo, ha bisogno di essere trattato con terapie plasmaderivate di altissimo profilo qualitativo, è in continua crescita. Questo piano di investimenti contribuirà inoltre a confermare il ruolo di Pisa come fornitore principale di albumina per Takeda nei paesi in via di sviluppo.”
Un vero e proprio Laboratory of the Future realizzato ed approvato dagli enti regolatori preposti in tempi record: “Disporre di un laboratorio innovativo, disegnato e realizzato per eseguire con estrema efficienza ed accuratezza tutti i controlli previsti sui nostri prodotti, significa in estrema sintesi sicurezza, per Takeda e soprattutto per i nostri pazienti”, commenta Stefano Navari.
Durante l’evento Annarita Egidi, AD Takeda Italia, ha voluto, infine, ricordare che: “Questo importante investimento economico, volto all’aumento della capacità produttiva di farmaci plasmaderivati, porterà con sé anche nuove assunzioni. Un incremento di risorse umane che si uniranno agli oltre mille dipendenti di Takeda già presenti in Italia e che ci consentirà di contribuire alla salute dei cittadini e di produrre valore per il Paese.”