Quanto costa cambiare le protesi mammarie? Lo chiediamo al dr. Luca Grassetti, Chirurgo plastico ad Ancona
Per rispondere a questa domanda dobbiamo farcene altre 3 e ascoltare le risposte del dottor Luca Grassetti:
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Perché cambio le protesi?
Cambio la protesi perché non sono soddisfatta delle dimensioni o perché è avvenuta una complicanza? Nel primo caso possiamo affermare che ci sia stato un problema di comunicazione col chirurgo in visita, per cui non siamo riuscite a fargli capire quale era di preciso il nostro obiettivo. Altre volte la consistenza dei tessuti della nostra pelle e della ghiandola mammaria, ne impediscono un’espansione adeguata ad accogliere una protesi di adeguato volume, malgrado la pianificazione pre-operatoria sia stata corretta. In questi casi basta aspettare 9 mesi, proprio come accade in gravidanza, quando la pelle della pancia si espande per star dietro all’utero che aumenta di dimensioni, per poi re intervenire. L’intervento di semplice sostituzione protesica è rapido, più semplice del primo, indolore, in quanto la tasca mammaria è già stata creata e con essa la capsula. Tipicamente non serve il ricovero, né i drenaggi. Se si ritorna dal chirurgo che ci ha operato, egli solitamente e proprio discrezione vi chiede solo i costi vivi da sostenere per la sala operatoria, anestesista e protesi mammarie, che può aggirarsi attorno ai 3000/4000€. Se si andasse da un altro chirurgo potrebbe chiedervi di più perché aggiungerà il proprio onorario, non lavorando per beneficienza.
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Cambio le protesi perché col tempo si sono usurate o la pelle è scesa?
Possiamo definire il problema come il normale decorso di un impianto mammario, che, come tutti i materiali, si usura (durata media 14 anni), e che gravando sulla pelle del seno ne contribuisce alla sua discesa sotto effetto della forza di gravità. Quest’ultima situazione è frequente nelle donne dopo la gravidanza, in menopausa, o nelle sportive che hanno indossato poco il reggiseno. I legamenti interni che sostengono il seno infatti si allentano, e le mammelle crollano anche sotto la spinta delle protesi mammarie.
Il costo in questi casi, essendo passati diversi anni, sarà da risostenere nuovamente e sarà di entità pari alla complessità del lavoro da effettuare. Quindi il costo medio di una mastoplastica additiva o maggiore se bisogna aggiungere la mastopessi per sollevare il seno, o il cambio di piano se ad esempio bisogna passare da sotto-ghiandola a sotto-muscolo.
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Cambio le protesi a causa di una complicanza?
La complicanza propriamente detta avviene solitamente entro un anno dall’intervento, spesso molto prima. Parliamo di dislocazione della protesi, rotazione di un impianto a goccia, doubble bubble, bottoming out, waterfall deformity, simmastia, infezione, sieroma, necrosi cutanea, rottura precoce, ecc… In questi casi la complessità del re-intervento è variabile, a volte sono necessari più interventi in sequenza. La cosa migliore da fare sarebbe stipulare una polizza col chirurgo che ci opera che ci copra in caso di revisioni chirurgiche per complicanze, poiché le spese da sostenere, anche fossero solo quelle vive di materiali, sala operatoria, degenza e anestesia, potrebbero lievitare sopra ai 10.000€. Se si perde la fiducia e si decide di affidarsi a qualcun altro, aspettiamoci un costo comunque più elevato di una mastoplastica additiva, perché la complessità del lavoro da compiere è maggiore.
Cosa si sente di dire alle pazienti che si sottopongono ad un intervento di protesizzazione mammaria?
Di mettere in conto nel proprio budget qualcosa in più rispetto a quanto ci chiede il professionista, per coprirci in caso di complicanze o insoddisfazioni. Nessun Chirurgo ha interesse nell’avere una paziente insoddisfatta e farà del suo meglio per fare un ottimo lavoro; la biologia dei tessuti tuttavia è variabile in ogni singolo individuo e le complicanze a volte sono imprevedibili ed inevitabili. Assicurarsi contro tali rischi oggi è possibile e pertanto è auspicabile farlo. Mi sento anche di dire che la soluzione ad eventuali problemi va cercata nel dialogo col proprio chirurgo che, ribadisco, ha tutti gli interessi nel soddisfare i bisogni dei propri pazienti.