Forever Bambù: al via la quotazione in Borsa con Mediolanum. L’altra novità è la nomina di Antonio Chieffo a CFO del Gruppo
L’impegno di Forever Bambù è nella lotta ai cambiamenti climatici con un progetto, nato nel 2014, proprio con l’intento di coniugare l’attenzione per il Pianeta a una filiera completa e strutturata, oggi ad un punto di svolta.
La società, fondata da Emanuele Rissone, ha avviato lo studio per procedere con la quotazione in Borsa. A seguire l’attività sarà Antonio Quintino Chieffo, CEO di AC Finance, confermato CFO dell’operazione. Forever Bambù offre una risposta concreta alla crisi climatica in corso: il bambù gigante, una pianta dalle mille risorse. Il bambù rappresenta infatti un materiale sostenibile al 100% che trova innumerevoli applicazioni.
Dall’edilizia al mercato agroalimentare, dal settore tessile al design, la sua resistenza, versatilità e leggerezza ne fanno il perfetto sostituto dell’inquinante plastica. Ma l’aspetto forse più interessante del bambù gigante è la sua capacità di assorbire CO2 in quantità sette volte maggiori rispetto a quanto farebbe una foresta o bosco tradizionale, purificando l’aria che respiriamo e generando benefici duraturi nel tempo.
Dall’edilizia al mercato agroalimentare, dal settore tessile al design, la sua resistenza, versatilità e leggerezza ne fanno il perfetto sostituto dell’inquinante plastica. Ma l’aspetto forse più interessante del bambù gigante è la sua capacità di assorbire CO2 in quantità sette volte maggiori rispetto a quanto farebbe una foresta o bosco tradizionale, purificando l’aria che respiriamo e generando benefici duraturi nel tempo.
“Sono orgoglioso di ricoprire questo incarico” spiega il CFO Antonio Quintino Chieffo. “Il progetto Forever Bambù si è dimostrato eccezionale e sta ottenendo grandissimi risultati”. Forever Bambù segue inoltre i principi dell’agricoltura biodinamica, un metodo basato sul profondo legame con la natura e sul pieno rispetto dei suoi ritmi. La società è l’unica in Italia ad aver ricevuto la certificazione Demeter per quanto riguarda la coltivazione di bambù e la produzione dei prodotti derivati. “Il progetto sta continuando con successo” spiega il fondatore di Forever Bambù, Emanuele Rissone. “Abbiamo creato la prima “maxi” Srl del gruppo che raccoglie quasi tutte le aziende del gruppo. Con il Cda stiamo pensando alla quotazione in Borsa”.
La sfida principale per Forever Bambù è abbattere le emissioni di CO2 e salvare il pianeta. Lo spin-off si chiama Forever Zero CO2. Secondo uno studio recente, basterebbe un solo ettaro di questa pianta a compensare l’anidride carbonica prodotte da circa 40 persone in un anno. Come certificato da studi indipendenti, il bambù gigante, che vive in media 100 anni, gestito con il protocollo di Forever Bambù è in grado di sequestrare fino a 229 chili di CO2 all’anno, 36 volte più di una qualsiasi altra pianta (un ettaro di bambù gigante equivale quindi a 36 ettari di un bosco misto in termini di assorbimento di carbonio).
Forever Bambù è la prima iniziativa italiana che coniuga una filiera strutturata con l’attenzione per il Pianeta e per i territori attraverso la coltivazione del Bambù Gigante ed è l’unica azienda europea del settore ad essere certificata per la produzione biologica e simbiotica. Forever Bambù riunisce oggi 29 società agricole di cui 7 start up innovative per 200 ettari di proprietà, con la partecipazione di oltre 1500 Soci provenienti da tutta Europa. Forever Bambù è anche la prima società di creazione di foreste a scopo industriale per la produzione di bioplastica e per la compensazione carbonica, che sta avviando il percorso di quotazione in una Borsa europea.
Per saperne di più: www.foreverbambu.com