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Disturbi alimentari: nasce il più grande polo clinico italiano

Con la pandemia i disturbi del comportamento alimentare sono aumentati tra gli adolescenti: tra questi soprattutto l’anoressia nervosa, ecco i campanelli di allarme

Disturbi alimentari: Food for Mind e Istituto Auxologico italiano insieme per sviluppare una rete nazionale di ricerca, diagnosi e cura

Nasce il più grande polo clinico di riferimento nazionale sullo studio delle patologie legate ai disturbi alimentari e all’obesità. Il progetto, frutto della collaborazione tra la rete di Food for Mind e l’Istituto Auxologico Italiano, sarà in grado di sviluppare attività di ricerca e, al contempo, di offrire assistenza sanitaria in termini di diagnosi, cura e terapie.

Sono oltre 3 milioni in Italia le persone affette da disturbi alimentari, di cui il 70 per cento adolescenti. La differenza di genere è netta: il 95,9 per cento delle persone sono donne e il 4,1 per cento uomini. Il fenomeno è aumentato negli ultimi due anni per effetto della pandemia. Secondo i dati della prima analisi epidemiologica a livello nazionale sui disturbi dell’alimentazione, realizzata dal Ministero della Salute, l’incidenza di anoressia e bulimia è aumentata del 30 per cento rispetto al periodo pre-covid.
Per potenziare la lotta a una patologia sempre più diffusa e sostenere ricerca, prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare, è stato stipulato un accordo di partenariato tra Food For Mind, centro specializzato per la cura dei disturbi alimentari con 15 sedi in Italia, e l’Istituto Auxologico Italiano, che opera nei settori della ricerca biomedica e dell’assistenza sanitaria e da sempre è in prima linea nello studio dei fenomeni legati al metabolismo.

“Grazie a questa partnership sarà possibile mettere in campo una strategia più incisiva contro i disturbi legati al comportamento alimentare – dichiara il professor Leonardo Mendolicchio, medico, psichiatra e psicoanalista, tra i massimi esperti italiani sul tema e direttore di Food for Mind -, il progetto nato nel 2019 “con l’idea di aggregare una serie di professionalità e competenze che negli anni passati avevano già avuto modo di collaborare insieme allo scopo di diffondere sul territorio nazionale un modello terapeutico innovativo nei confronti dei disturbi alimentari, offrendosi all’attività di cura e di prevenzione”.

“I centri Food For Mind – aggiunge il professor Mendolicchio – hanno sviluppato un nuovo percorso di cura, grazie ad un approccio che indaga sulle cause che hanno originato la patologia e dove a supporto del paziente, oltre a strategie farmacologiche ad hoc, interviene un’equipe di specialisti – dall’educatore al fisioterapista, dal chinesiologo al psicomotricista -, per aiutare la persona ad orientarsi verso un nuovo modo di vivere il corpo, in armonia con la mente. Rafforzare la nostra metodologia di lavoro con un partner riconosciuto e apprezzato come l’Istituto Auxologico Italiano potrà offrire un aiuto concreto ai pazienti che soffrono di disturbi dell’alimentazione”.

“La partnership tra Auxologico e Food for Mind – ha dichiarato Emanuele Fresa, direttore Auxologico Area Piemonte – ha una doppia valenza: da un lato amplia la presa in carico territoriale di primo livello con efficacia (nel solco del modello multidisciplinare), ed efficienza (maggiormente vicino alla casa del paziente). Dall’altro è un ‘ponte’ che consente di mettere in dialogo, in rete, setting terapeutici a diversa intensità assistenziale, completando la capacità di far fronte alle situazioni più critiche”.

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