Tumore al polmone con mutazione dell’esone 14 di MET: la Commissione europea ha concesso l’approvazione al farmaco oncologico capmatinib
La Commissione europea ha concesso l’approvazione al farmaco oncologico capmatinib per il trattamento di adulti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico che presentano una mutazione dell’esone 14 di MET (METex14). Sviluppato da Novartis sarà messo in commercio con il marchio Tabrecta.
L’inibitore orale di MET è stato approvato sia per i pazienti non trattati in precedenza e quindi come prima linea sia per quelli precedentemente trattati, indipendentemente dal tipo di trattamento precedente.
Si tratta di un inibitore di MET potente e selettivo attivo per via orale e sarà la prima terapia ad affrontare specificamente questa mutazione. Il METex14 è presente in circa il 3-4% dei nuovi casi di NSCLC metastatico, il che equivale a circa 4.000-5.000 pazienti negli Stati Uniti ogni anno.
L’approvazione europea di capmatinib si basa sui dati dello studio di Fase II GEOMETRY mono-1, che ha dimostrato un tasso di risposta globale (ORR) del 51,6% in una coorte di pazienti che avevano ricevuto la terapia mirata come agente di seconda linea (30 su 31 pazienti) e del 44% in tutti i pazienti precedentemente trattati.
MET (Mesenchymal Epithelial Transition factor): un proto-oncogene
Recenti ricerche concludono che il gene cMET è un driver oncogeno. La mutazione in questione è quella dell’esone 14 di MET, responsabile di una ridotta degradazione della proteina recettoriale e di una incrementata attività oncogenetica. E’ riscontrabile in modo esclusivo rispetto ad altri drivers oncogenici nel 3-4% degli adenocarcinomi, prevalentemente in individui anziani non necessariamente non fumatori e in percentuale significativa nel 20-30% dei carcinomi sarcomatoidi.
Inoltre, la disregolazione di MET riguarda fino al 26% dei tumori polmonari non-a-piccole cellule ( NSCLC ) che sviluppano resistenza dopo trattamento con inibitori tirosin-chinasici di EGFR (EGFR-TKI). Questo setting è oggetto di ulteriori studi e non fa parte del fast track ottenuto da Novartis.
Lo studio registrativo
La registrazione Fda del farmaco è supportata dai risultati dello di fase II studio GEOMETRY mono-1, in cui il capmatinib somministrato due volte al giorno ha dimostrato un tasso di risposta globale confermato (ORR) del 68% con una durata di risposta di 12,6 mesi nei pazienti non trattati, mentre l’ORR è stato del 41% tra quelli precedentemente trattati, con una durata di risposta di 9,7 mesi.
Gli eventi avversi comuni correlati al trattamento sono stati edema periferico, nausea, stanchezza, vomito, dispnea e diminuzione dell’appetito.