Eurispes, Gioco pubblico e Regione Lazio: prevale il buon senso. Allontanato il rischio che ad una compressione del legale corrisponda un ampliamento dell’illegalità
Come altre Regioni, anche il Lazio è intervenuto per rimodulare la Legge sul gioco pubblico, varata originariamente nel 2013. L’Osservatorio Giochi, Legalità e Patologie dell’Eurispes, che nel 2019 ha prodotto un’organica ricerca sul tema che ha riguardato proprio il territorio regionale, in linea con quanto espresso per altre aree come la Puglia, il Piemonte e la Sardegna, non può che riconoscere che anche il Lazio ha preso atto delle criticità e delle problematiche tecniche che si accompagnano all’applicazione dello strumento del “distanziometro”. Così facendo, pur senza abolirlo del tutto, ne ha modificato il raggio (da 500 a 250 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili”), esentando dalla applicazione normativa gli esercizi del gioco legale già esistenti.
Questa decisione di buon senso allontana il rischio che ad una compressione del gioco legale corrisponda un ampliamento dell’area dell’illegalità che, come segnalato dall’Osservatorio in tutte le ricerche territoriali effettuate, rappresenta un mercato parallelo sempre pronto a “sostituirsi” all’offerta legale. A quest’ultima il Legislatore del Lazio ha dedicato alcune nuove prescrizioni operative sulla cui efficacia occorrerà monitorare con l’obiettivo del contrasto delle dipendenze patologiche.
Nel contempo, la modifica legislativa evita la chiusura delle imprese del settore, inevitabile laddove fossero entrate in vigore le previsioni originarie della Legge Regionale del 2013, con conseguenti perdite di posti di lavoro: secondo i dati diffusi dalle Associazioni di categoria le ricadute occupazionali avrebbero riguardato circa 13.000 lavoratori.
Gli orientamenti espressi dai legislatori regionali sostanziano ancora di più l’esigenza e la prospettiva di un riordino organico del settore. In questo senso, è particolarmente da apprezzare l’attenzione che la Regione Lazio ha riservato alla tematica dell’offerta socio-sanitaria per i cittadini che manifestano dinamiche problematiche e/o patologiche che si riversano nella pulsione al gioco.
Come già più volte riscontrato dall’Osservatorio dell’Eurispes, l’attuale livello di offerta dei Serd dipendenti dalle Regioni è assolutamente insufficiente e, nel caso del Lazio, praticamente inesistente. Bene, dunque, che si dedichino attenzione e, auspicabilmente, risorse, alle azioni di cura, ma anche di prevenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione: una realistica potenzialità di intervento a vantaggio delle fasce più fragili della popolazione.