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Malattia di Behcet: tacrolimus efficace su ulcere orali

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Malattia di Behcet: il trattamento con tacrolimus per via topica, in combinazione con colchicina, si è rivelato più efficace nella cura delle ulcere orali

Il trattamento con tacrolimus per via topica, in combinazione con colchicina, si è rivelato più efficace nel trattamento delle ulcere orali in pazienti con malattia di Behcet rispetto a quelli trattati solo con colchicina.
Queste le conclusioni di uno studio presentato nel corso del Congresso EULAR.

Razionale e disegno dello studio
Le ulcere orali sono tra i primi segni della malattia di Behcet, una malattia cronica infiammatoria caratterizzata da manifestazioni cliniche ad ampio spettro, spesso ricorrenti.
Nonostante i trattamenti attualmente disponibili per le ulcere, quali la colchicina – il farmaco maggiormente impiegato in questo contesto – ancora oggi il raggiungimento della remissione totale di questa manifestazione clinica resta un obiettivo difficile da raggiungere.

Dato che l’inibitore della calcineurina tacrolimus, in gel orale, si era già dimostrato efficace e sicuro nel trattamento delle ulcere da afte in diverse condizioni patologiche come il lichen planus orale resistente ai corticosteroidi, gli autori della comunicazione presentata al Congresso si sono proposti l’obiettivo di implementare uno studio per verificarne i possibili benefici nei pazienti con ulcere orali associate alla malattia di Behcet.

Il trial, in doppio cieco e controllato vs. placebo, ha reclutato 40 pazienti con ulcere orali attive persistenti legate al Behcet, randomizzandoli, secondo uno schema 1:1, a trattamento con colchicina orale più tacrolimuns in gel orale allo 0,1% oppure a solo trattamento con colchicina.

Risultati principali
Non ci sono state differenze significative tra gruppi in termini di presentazione clinica o di strategie di trattamento.

Dopo 2 settimane, si è avuto un miglioramento significativo, su scala VAS, della sintomatologia nel gruppo sottoposto a terapia di combinazione rispetto al gruppo opposto (p=0,037).
Non solo: la risposta alla terapia di combinazione si è mantenuta fino a 3 mesi (p=0,025).

Inoltre, è stata rilevata con tacrolimus, a 3 mesi di follow-up, una riduzione di entità maggiore del numero di ulcere vs. placebo (p=0,014), come pure della loro dimensione (p=0,022) e durata (p=0,009) sulla base del punteggio USS (Ulcer Severity Score).

Entrambi i gruppi di trattamento hanno mostrato anche miglioramenti significativi della severità di malattia rispetto alle condizioni di partenza in base all’indice BDCAF (Behcet Disease Current Activity Form) – p<0,01 per entrambi in gruppi); le differenze di miglioramento osservate tra i due gruppi, però, non hanno raggiunto la significatività statistica.

Gli autori dello studio, nella discussione del lavoro da loro presentato al Congresso, hanno notato che gli outcome differenti osservati con i punteggi USS e BDCAF potrebbero dipendere dal fatto che il punteggio BDCAF è usato sia per valutare le ulcere orali, sia le altre manifestazioni sistemiche di malattia, mentre il punteggio USS è più specifivo, valutando solo le ulcere orali.

Pertanto, il punteggio USS potrebbe essere considerato un miglior indicatore del miglioramento delle ulcere orali rispetto a BDCAF, soprattutto quando si valuta un trattamento orale topico, per cui può essere considerato un marker clinico per valutare la severità e il miglioramento di questa condizione.

Sul fronte della safety, non sono stati osservati effetti avversi legati al trattamento per via topica.

Ulcere orali frequenti nella malattia di Behcet all’esordio
La malattia di Behcet, per quanto presente a livello globale, mostra una prevalenza maggiore nel Medio Oriente, nella regione del Mediterraneo e in Asia.
In aggiunta alle ulcere orali e genitali, la malattia si caratterizza anche per manifestazioni vascolari, neurologiche e gastrointestinali.

In termini di segni precoci di recidive di ulcere orali nel Behcet, sono molto comuni le ulcere minori simil-aftose (<10 mm di diametro); quelle maggiori erpetiformi, invece, sono molto meno frequenti.
Le ulcere possono comparire molti anni prima dell’insorgenza degli altri sintomi della malattia di Behcet.

Tacrolimus è noto per le sue proprietà immunosoppressive e per l’impiego comune dopo gli interventi di trapianto d’organo per ridurre l’attività del sistema immunitario e, conseguentemente, il rischio di rigetto.
In formulazione per via topica (gel allo 0,1%), tacrolimus si è precedentemente dimostrato efficace nel trattamento delle manifestazioni cutanee della malattia di Crohn, come pure nel pemfigoide delle membrane mucose.

I risultati dello studio presentato al Congresso suggeriscono che i protocolli di trattamento delle ulcere orali nella malattia di Behcet con tacrolimus per via topica sono efficaci e non necessitano del ricorso ad altri farmaci immunosoppressori sistemici nel trattamento delle ulcere.

Bibliografia
Hassanien M et al. Evaluation of the efficacy of topically applied tacrolimus in the treatment of oral ulcers in Behcet’s disease: a double blind placebo controlled study. Presented at EULAR 2022; Abs. OP0046

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