Verso le elezioni politiche del 25 settembre, a Bologna è sfida Sgarbi-Casini: “Candidato contro una statua, vinco facile”
Vittorio Sgarbi presenta la sua candidatura al Senato nel collegio di Bologna dove sfiderà Pier Ferdinando Casini e lo fa alla sua maniera, con uno show di più di un’ora attaccando tutto e tutti, d’altronde come dice lui “non sono un moderato, non lo sono mai stato”. La prefazione è tutta contro il ‘sistema politico’ e allora ci vuole “l’elezione diretta del presidente della Repubblica, passare a un proporzionale puro perché le liste bloccate sono un tradimento della democrazia, dimezzare lo stipendio ai parlamentari e non dimezzare i parlamentari”.
Come racconta la Dire (www.dire.it), le prime stoccate le riserva a Casini, del quale però non fa mai il nome: “vincerò perché io sono Sgarbi, anzi io sono. Il mio avversario non lo conosce nessuno, è una statua che se verrà eletto farà politica per sé, come ha sempre fatto, non per gli italiani o per il Pd. Qualcuno conosce una posizione di Casini? Le uniche posizioni che ha sono contro il suo stesso partito: dall’aborto al presidenzialismo”.
Un Casini talmente ‘spento’ che Sgarbi racconta di essere andato direttamente “dal presidente della Repubblica per chiedergli che venga fatto senatore a vita, non voglio essere la causa del suo pensionamento”.
Non risparmia alcune frecciatine anche ai partiti che lo hanno candidato “le liste le fanno i partiti, a sinistra sono in tanti che hanno candidato le loro amanti, le loro mogli anche nelle liste di destra, queste saranno le elezioni dell’amore e benissimo ha fatto Berlusconi a candidare Marta Fascina a Marsala visto i suoi trascorsi politici in cui a Posillipo riuscì a raccogliere 58 preferenze”.
Tanti i politici nei seggi sicuri “Biancofiore, Brambilla, Semenzato, Lupi, Ricucci, Brugliaro, Toti, Rotondi, quando mi ha chiamato la Meloni mi ha detto che non aveva posti per me, mi hanno proposto questo seggio a Bologna perché secondo loro era già perso e solo io potevo rovesciare le sorti del destino”.
Un’impresa già riuscita nel 1992 quando, ricorda, “venni eletto in Sardegna e fui il primo non sardo a essere eletto nell’isola”. Sgarbi ci tiene a sottolineare come “in Parlamento c’è bisogno di qualcuno che tuteli e valorizzi la bellezza e la cultura. Se io non vinco non ci sarà nessuno”. Infine alcune proposte: “ci vuole una Authority per tutelare la bellezza, basta pale eoliche e pannelli solari che deturpano il paesaggio, musei pubblici aperti anche di notte e Bologna patrimonio dell’Unesco non solo per i portici”.