Forza Italia avverteo Draghi: “No in nessun modo al decreto balneari”. Palazzo Chigi aveva annunciato l’intenzione del premier di accelerare con lo smaltimento dei provvedimenti pendenti
Si accende lo scontro tra partiti e maggioranza a pochi giorni dalle elezioni, con Forza Italia che si schiera apertamente contro la possibilità che il governo vari il decreto attuativo sulle concessioni balneari. “Non consentiremo in nessun modo che questa iniziativa, a pochi giorni dalle elezioni politiche, trovi attuazione ed invitiamo il governo a concentrarsi sulle vere necessità degli italiani che rischiano di trovarsi in grande difficoltà per l’aumento delle bollette e semmai valutare la possibilità di risarcimenti alle realtà balneari devastate dal maltempo”, dice il senatore Maurizio Gasparri.
Ieri Palazzo Chigi aveva annunciato l’intenzione del premier Mario Draghi di accelerare con lo smaltimento dei provvedimenti pendenti, a cominciare da quelli collegati al Pnrr. Tra questo il ddl concorrenza, licenziato dalle Camere a inizio agosto. Il relativo decreto attuativo, ivi comprese le norme sulle concessioni degli stabilimenti ai balneari, nei piani di Palazzo Chigi deve arrivare entro settembre. Dunque probabilmente prima del 25 settembre, e sicuramente prima che si insedi il nuovo esecutivo.
Contro questa ipotesi si schiera ora il partito di Silvio Berlusconi. “La priorità per il governo in questo momento deve essere il caro energia e il sostegno ad aziende e famiglie. È impensabile – dice ancora Gasparri – che qualcuno si preoccupi di varare decreti attuativi che riguardano il settore balneare. A maggior ragione in una fase che ha visto il maltempo flagellare molte coste italiane e vanificare il lavoro di una stagione per gli operatori”.
Per il senatore forzista “ancora una volta qualcuno dimostra di non avere a cuore il futuro dell’economia e del turismo ma di guardare altrove. Per il resto, al futuro del settore, finalmente, penserà il prossimo governo di centrodestra con Forza Italia come sempre dalla parte delle aziende e dei lavoratori italiani”.