Teleriabilitazione: alla Fondazione Don Gnocchi 44.500 trattamenti a distanza in 2 anni e i numeri sono in continua crescita
Partito in piena pandemia ad aprile 2020 con un progetto pilota presso due centri della Fondazione Don Gnocchi a Milano e Roma, oggi il servizio di teleriabilitazione è attivo in dodici centri presenti in cinque regioni italiane: Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Marche e Basilicata. Dal 2020 a oggi sono stati erogati oltre 44.500 trattamenti che hanno coinvolto 500 operatori: nel complesso 2.320 pazienti hanno seguito un programma personalizzato elaborato ad hoc dal team di professionisti coinvolti. L’obiettivo è quello di estendere il servizio su tutto il territorio nazionale, coprendo le 9 regioni in cui la Fondazione è presente con i suoi 27 centri di cura.
Le prestazioni di teleriabilitazione, così come quelle tradizionali, sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale.
Il servizio di riabilitazione a distanza è stato inizialmente pensato e progettato per rispondere alle esigenze dei pazienti più fragili e maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria in corso, cioè dei pazienti della neuropsichiatria infantile, per i quali l’interruzione del trattamento riabilitativo può essere particolarmente dannosa. Oggi il servizio è stato esteso anche per la riabilitazione motoria degli arti superiori e inferiori, per pazienti colpiti da ictus e infarti, e per la riabilitazione respiratoria. La persona in carico presso un centro Don Gnocchi può svolgere il suo percorso terapeutico da casa, scaricando dal proprio tablet le applicazioni offerte dal Centro, con il supporto a distanza del team riabilitativo che monitora e adatta progressivamente le attività alle capacità e ai risultati del paziente.
Ogni seduta ha una durata media di circa 50 minuti e può essere effettuata in modalità individuale (paziente unico collegato con il terapista) o di gruppo.
“La teleriabilitazione – dichiara Monica Masolo, direttore processi e tecnologie informatiche di Fondazione Don Gnocchi – rappresenta un’opportunità terapeutica che abbiamo introdotto per arricchire il modello di presa in carico globale del paziente nel suo percorso socio-sanitario che tradizionalmente ci caratterizza, integrandolo dei benefici offerti da un sistema tecnologico altamente innovativo sviluppato ad hoc”.
La teleriabilitazione è molto apprezzata dai pazienti assistiti presso i centri della Fondazione, come testimonia una recente indagine che ha registrato un indice di gradimento medio di 4,2 punti su 5. I vantaggi di questa modalità terapeutica sono molteplici, sia per i pazienti, sia per i caregiver: dall’agilità del servizio, considerato che si abbattono i tempi di attesa e di spostamento casa/ambulatorio e le sessioni sono praticabili in qualsiasi momento della giornata, alla tutela della salute dei fragili che in questo modo evitano il contatto con altre persone nelle sale d’attesa. Grazie ai servizi di telemedicina realizzati in collaborazione con ab medica attraverso l’utilizzo della piattaforma Maia Connected Care in grado di raccogliere e gestire evidenze, dati e informazioni riguardanti l’efficacia terapeutica – il progetto offre grandi potenzialità anche in termini di ricerca.
“La tecnologia – spiega Paola Gabaldi, direttore operativo area ricerca IRCCS di Fondazione Don Gnocchi – non ci aiuta soltanto ai fini della prestazione in sé per agevolare i nostri pazienti con difficoltà a muoversi e con altri vantaggi connessi, ma è una risorsa preziosissima per lo sviluppo delle attività di ricerca e per il progresso dei protocolli riabilitativi”.
I numeri della teleriabilitazione (aggiornati al 7 giugno 2022)
- 12 centri coinvolti in 5 regioni italiane
- 500 operatori attivi
- 2.320 pazienti
- 44.582 trattamenti erogati
- 49 minuti durata media del trattamento
- 4,2 su 5 feedback medio del paziente
- Oltre 1 milione di messaggi gestiti (circa 3.000 al giorno)