Le persone affette da diabete che si ammalano di Covid-19 sono maggiormente esposte al rischio di long Covid secondo una nuova ricerca
Secondo i risultati di una revisione di sette studi presentata sotto forma di poster al congresso dell’American Diabetes Association (ADA) 2022, le persone affette da diabete che si ammalano di Covid-19 sono maggiormente esposti al rischio di long Covid rispetto ai non diabetici.
Il diabete rimane un fattore di rischio per il Covid-19 grave, ma non è chiaro se sia un fattore di rischio per le sequele post-acute della malattia (PASC, postacute sequelae of Covid), note anche come long Covid, ha affermato la relatrice Jessica Harding della Emory University di Atlanta, Georgia.
Il long Covid viene generalmente definito come “sequele che si estendono oltre le 4 settimane dopo l’infezione iniziale” e possono includere una serie di sintomi che colpiscono più organi, come offuscamento cerebrale, malattie della pelle, depressione e mancanza di respiro.
La ricerca mostra che fino al 10-30% delle persone che hanno avuto il Covid-19 possono sperimentare il long Covid, soprattutto se la malattia infettiva è stata grave. Questo è particolarmente preoccupante per chi soffre di diabete, una popolazione a rischio elevato di Covid grave. Uno studio condotto nel gennaio del 2022 ha suggerito che il diabete di tipo 2 fosse uno dei numerosi fattori di rischio per il long Covid.
Revisione dei risultati di sette studi
I ricercatori hanno esaminato i dati di sette studi pubblicati dal 1 gennaio 2020 al 27 gennaio 2022 sul rischio di PASC nelle persone con e senza diabete. Gli studi hanno incluso pazienti con un follow-up minimo di 4 settimane dopo la diagnosi di Covid-19. Tutti e sette gli studi avevano un disegno di coorte longitudinale e includevano adulti provenienti da paesi ad alto reddito, con numerosità comprese tra 104 e 4.182 soggetti.
Anche se nei diversi studi la definizione di long Covid variava, includeva la presenza di sintomi di fatigue, tosse e dispnea, con periodi di follow-up da 4 settimane a 7 mesi. Nel complesso tre studi hanno indicato che il diabete era un fattore di rischio per il long Covid (odds ratio, OR, maggiore di 4 per tutti) ma non è stato lo stesso per i restanti quattro studi (OR, 0,5-2,2).
Uno dei tre studi che hanno mostrato un aumento del rischio includeva 2.334 persone ricoverate in ospedale con Covid-19, il 5% dei quali aveva il diabete. L’OR per le PASC per i diabetici era 4,18. In un altro studio su 209 persone con Covid-19, il 22% delle quali era affetto da diabete, la malattia metabolica è risultata significativamente correlata con la malattia virale respiratoria (che significa almeno due sintomi respiratori). Il terzo studio includeva 104 pazienti sottoposti a trapianto di rene, di cui il 20% aveva il diabete e ha calcolato un odds ratio i 4,42 per le PASC.
I risultati sono stati limitati da diversi fattori, tra cui il numero relativamente piccolo di studi e l’eterogeneità delle definizioni di long Covid, popolazioni specifiche a rischio, tempi di follow-up e aggiustamento del rischio, ha osservato Harding, sottolineando la necessità di più studi di alta qualità su più popolazioni e contesti per determinare se il diabete è davvero un fattore di rischio per il long Covid. «Nel frattempo può essere consigliabile un attento monitoraggio delle persone con diabete per lo sviluppo delle PASC» ha concluso.
I risultati supportano la necessità di screening
«Considerato l’impatto devastante del Covid sulle persone con diabete, è importante sapere quali dati sono stati accumulati sul long Covid per le future ricerche e scoperte in quest’area» ha dichiarato Robert Gabbay, responsabile medico del Joslin Diabetes Center e professore associato di medicina presso la Harvard Medical School di Boston. «Più informazioni abbiamo, meglio possiamo comprenderne le implicazioni».
Gabbay si è detto sorpreso dai risultati dello studio attuale. «Sappiamo molto poco su questo argomento, quindi sono sorpreso di vedere quanto sembra essere significativo il rischio di long Covid per le persone con diabete, ma chiaramente, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio questa condizione» ha sottolineato.
«Il messaggio per i medici è l’importanza dello screening dei pazienti per lo sviluppo delle PASC e l’individuazione dei pazienti che hanno avuto il Covid per comprendere meglio eventuali sintomi che potrebbero essere correlati alle PACS» ha osservato. «È fondamentale confermare questi risultati e quindi esaminare i fattori di rischio nelle persone con diabete che potrebbero spiegare chi è a più alto rischio e, in definitiva, comprendere le cause e la potenziale cura».
«Con il passare del tempo, stiamo assistendo agli impatti negativi del long Covid sulla vita quotidiana dei pazienti. Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, ora sappiamo che i pazienti con diabete corrono un rischio sproporzionato di sequele post infezione e che dovrebbero essere monitorati attentamente» ha concluso Harding. «Un attento monitoraggio dei livelli di glucosio nelle persone a rischio può aiutare a mitigare l’eccesso di rischio e ridurre il carico dei sintomi persistenti che peggiorano il loro benessere generale».