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Brovind: il welfare territoriale per combattere la crisi economica

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I rincari e l’incertezza generalizzata non scoraggiano l’imprenditrice Paola Veglio di Brovind, che continua a investire nel territorio per salvaguardarlo dallo spopolamento

Il rincaro di moltissime materie prime sta colpendo qualsiasi settore produttivo, raggiungendo spesso percentuali insostenibili. La situazione non è una diretta conseguenza del conflitto in Ucraina, che certamente ne ha acuito il peso, ma è piuttosto figlia di un processo speculativo, iniziato a metà 2021, e per questa sua natura difficilmente controllabile.

Ne è convinta Paola Veglio, AD di Brovind Vibratori S.p.A. di Cortemilia, realtà internazionale nel mondo dell’automazione industriale. “Il dramma dei rincari oggi colpisce l’industria, ma avrà serie ripercussioni anche per il consumatore. Le famiglie dovranno tagliare il superfluo. Sarà il terziario a farne nuovamente le spese. La percezione è che non si abbia ben chiara la vastità del problema”.

Come Brovind abbiamo vissuto gli aumenti del tutto fuori controllo del nichel, elemento fondamentale per la nostra produzione, che ha raggiunto picchi del +270%; oppure le casse di legno per gli imballaggi con un +150%. Sviluppando internamente i controller elettronici abbiamo bisogno di particolari microchip il cui prezzo è lievitato da 8 a 60 € in pochissimo tempo. Con questi prezzi si azzera qualsiasi competitività sul mercato. Non vogliamo far ricadere il problema sul nostro cliente finale, ma per quanto tempo potremo sostenere questi costi? Gli stessi fornitori hanno i listini che cambiano di giorno in giorno. Ciò è drammatico, non è possibile fare previsioni o strategie” prosegue Paola Veglio.

Sebbene la situazione complessa e l’assenza di certezze, Paola Veglio persegue l’impegno per il territorio di Cortemilia, piccolo paese nell’Alta Langa dove ha la sede principale l’azienda Brovind Vibratori S.p.A. Già in piena pandemia aveva acquistato un impianto produttivo dismesso, con una previsione di investimento totale di 8 milioni di euro; 10.000 mq da ristrutturare per creare valore e permettere alla produzione aziendale di ampliarsi. “Con tanta tenacia sto portando avanti il progetto, ma per la prima volta sono spaventata. Questa totale incertezza è destabilizzante”.

Insieme a un socio fidato ha dato vita a un’altra bella iniziativa per il territorio, nel campo della ristorazione e dell’ospitalità. “Abbiamo rilevato la gestione di un ristorante-pizzeria-albergo, ormai abbandonato da quasi tre anni. Da fine aprile è operativa la parte della cucina, cui seguirà la parte dell’ospitalità. È un progetto tutt’altro che banale, visto anche il momento storico; nasce per Cortemilia, vuole essere un luogo di aggregazione per la comunità, ma pensato anche per accogliere i turisti stranieri. Vogliamo a tutti i costi evitare lo spopolamento del territorio e poi era da anni che a Cortemilia, con la progressiva chiusura dei negozi, mancava una pizzeria” racconta Paola Veglio.

Il ristorante si colloca anche in un’ottica di welfare: l’azienda offrirà la mensa ai propri dipendenti, che considerata la progressiva crescita dell’organico non trovavano spazio in altre strutture. Le convenzioni riguarderanno anche le aziende vicine. Il progetto ha dato lavoro a 5 risorse fisse nel campo della ristorazione, alle quali nei prossimi mesi si affiancheranno altre figure fisse e a chiamata per la gestione dell’albergo e del ristorante stesso.

Paola Veglio sta portando avanti infine l’ambizioso e tanto atteso progetto “Una strada per le Langhe”, fondamentale per aiutare il territorio a ripopolarsi, rendendo più facile il collegamento tra i paesini dell’Alta Langa e le grandi città e riducendo di molto anche l’inquinamento. “La realizzazione del progetto sarà impegnativa e richiederà lo svolgimento di un importante iter burocratico, ma dobbiamo andare avanti, lo dobbiamo a questi splendidi territori” conclude Paola Veglio.

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