Anziani con ipotiroidismo: il rischio demenza è più elevato


Gli anziani con ipotiroidismo possono essere maggiormente a rischio di sviluppare demenza, soprattutto se assumono una terapia sostitutiva con un ormone tiroideo

I noduli alla tiroide sono una patologia benigna, ed è prevalente nel sesso femminile: ecco quali sono i segnali da non sottovalutare

Gli anziani con ipotiroidismo possono essere maggiormente a rischio di sviluppare demenza, soprattutto se assumono una terapia sostitutiva con un ormone tiroideo, ha suggerito uno studio osservazionale coreano pubblicato sulla rivista Neurology.

I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di quasi 8.000 adulti (età media 75 anni) con una diagnosi recente di demenza. Dopo l’aggiustamento per altri fattori sanitari e demografici che potrebbero influenzare il rischio di declino cognitivo, i risultati hanno mostrato che una storia di ipotiroidismo era associata a un aumento dell’81% del rischio di demenza.

Inoltre, le persone con ipotiroidismo che assumevano farmaci per la loro condizione avevano una probabilità tre volte maggiore di sviluppare demenza rispetto a quanti non seguivano una terapia.

«Nei pazienti con declino della memoria o problemi di demenza dovrebbero essere presi in considerazione i test di funzionalità tiroidea» ha dichiarato l’autore senior Chien-Hsiang Weng della Warren Alpert Medical School della Brown University, Providence, Rhode Island. «È importante identificare i pazienti con disturbi della tiroide e correggere la loro funzione tiroidea il prima possibile, per aiutare a ridurre il rischio di diverse condizioni mediche, inclusa la demenza».

Maggiore incidenza di disturbi tiroidei in una popolazione sempre più vecchia 
Negli ultimi decenni gli studi si sono concentrati sull’effetto degli ormoni tiroidei T3 e T4 e dell’ormone tireostimolante (TSH) sul rischio di demenza, soprattutto nell’ambito dell’ipotiroidismo subclinico, con risultati contrastanti. Nei paesi con una dieta ricca di iodio, la prevalenza di ipertiroidismo e ipotiroidismo è stimata rispettivamente dello 0,2–1,3% e dell’1–2%, con tassi sproporzionatamente più elevati nel genere femminile. L’incidenza aumenta con il progredire dell’età e raggiunge fino al 7% nelle persone di 85-89 anni.

«A Taiwan la prevalenza della demenza è aumentata dal 6,8% nel 1992 all’11,1% nel 2012, in una popolazione che invecchia rapidamente» hanno scritto i ricercatori. «Vi è quindi una maggiore necessità di approfondire e valutare la correlazione di questi risultati con i disturbi della tiroide, soprattutto perché la maggior parte delle ricerche precedenti è stata condotta su popolazioni non asiatiche».

«In qualità di medico di base, nella mia pratica quotidiana ho visto abbastanza spesso pazienti con declino della memoria e ho osservato che molti di loro avevano malattie della tiroide» ha sottolineato Weng. «Data la mancanza di robuste evidenze cliniche, ho deciso di progettare e condurre uno studio su larga scala per valutare questa associazione».

Uno studio osservazionale basato sulla popolazione
I ricercatori hanno condotto uno studio caso-controllo a livello nazionale, basato sulla popolazione, utilizzando il database della Taiwan National Health Insurance Research. Tra il 2006 e il 2013 alla metà dei 15.686 soggetti adulti (età media 74,9 anni) considerati è stata diagnosticata la demenza. Dopo avere abbinato i partecipanti in rapporto 1:1 in base a età, sesso e data di indicizzazione, è stato accertato se i pazienti avevano una storia di disturbi della tiroide.

Per essere incluso nello studio, ogni paziente doveva aver ricevuto la diagnosi di un disturbo tiroideo in almeno tre visite cliniche, la diagnosi iniziale doveva precedere di 1 anno la prima diagnosi di demenza e, nel gruppo di controllo, la data di indicizzazione.

I ricercatori hanno adattato i loro risultati in base a una serie di potenziali fattori confondenti come età, sesso e storia di diverse malattie tra cui ipertensione, diabete, malattia coronarica, depressione, iperlipidemia, dipendenza da alcol, acufene, perdita dell’udito e trattamento con iodio radioattivo.

Evidenze di associazione tra ipotiroidismo e demenza
Tra i partecipanti, 235 avevano una malattia della tiroide e di questi 102 avevano ipotiroidismo e 133 ipertiroidismo. Avere una storia di diverse condizioni mediche è risultato associato a un rischio più elevato di sviluppare demenza nella popolazione complessiva dello studio.

Inoltre lo 0,9% dei soggetti con demenza è risultato avere ipotiroidismo e l’1% ipertiroidismo in confronto rispettivamente allo 0,4% e allo 0,7% nel gruppo senza demenza (P=0,001).

Dopo l’aggiustamento per le covariate, tra i partecipanti di età pari o superiore a 65 anni una storia di ipotiroidismo è stata associata a un aumento dell’81% del rischio di ricevere una diagnosi di demenza (odds ratio aggiustato, aOR, 1,81, P=0,01), un’associazione non identificata nei pazienti di età compresa tra 50 e 65 anni. In questi soggetti non è emerso nemmeno un legame significativo tra ipertiroidismo e demenza e, nei pazienti di età superiore ai 65 anni che hanno sviluppato l’ipotiroidismo dopo il trattamento dell’ipertiroidismo, non è stato rilevato un aumento statisticamente significativo del rischio di sviluppare demenza.

Un’analisi in un sottogruppo di pazienti di almeno 65 anni di età ha rivelato che l’associazione tra demenza e disturbi della tiroide era più significativa tra i soggetti con ipotiroidismo che stavano assumendo farmaci per gestirlo (aOR 3,17, P=0,043) rispetto a quelli con ipotiroidismo che non erano in terapia per la loro condizione.

Secondo Weng questa scoperta potrebbe essere dovuta al fatto che questi pazienti avevano un disturbo tiroideo più grave ed è improbabile che siano correlati agli effetti collaterali del trattamento.

«Dato che i percorsi biologici e molecolari alla base di questa associazione sono simili tra etnie/razze, i risultati del nostro studio su larga scala offrono evidenze robuste e forse sono generalizzabili alle persone non asiatiche» ha affermato Weng. «Tuttavia si è trattato di uno studio era osservazionale, quindi non dimostra che l’ipotiroidismo causa la demenza, ma solo che esiste un’associazione».

Invio tempestivo a una visita endocrinologica
«Questo è uno studio eccellente che fornisce ulteriori evidenze di una relazione tra disturbo ipotiroideo e demenza, soprattutto dal punto di vista della generalizzabilità» ha commentato Chi-Ying Lin, assistente professore di neurologia presso gli Alzheimer’s Disease e Parkinson’s Disease Centers, Baylor College of Medicine, Houston, Texas. «La popolazione dello studio era composta da individui provenienti da Taiwan, riducendo il divario con la maggior parte degli studi attuali, che sono stati condotti su popolazioni non dell’Asia orientale».

«I medici dovrebbero testare in modo proattivo la funzione tiroidea durante la valutazione delle persone con sintomi cognitivi» ha aggiunto, raccomandando un tempestivo rinvio a un endocrinologo in caso di risultati equivoci, per non perdere l’occasione del trattamento.

Bibliografia

Wieland DR et al. Thyroid Disorders and Dementia Risk: A Nationwide Population-Based Case-Control Study. Neurology. 2022 Jul 6;10.1212/WNL.0000000000200740.

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