“Obiettivo futuro”, la sfida dei Giovani di AVIS parte da Bologna: la due giorni organizzata dalla Consulta Nazionale si terrà il primo weekend di ottobre
Uno sguardo in avanti. L’ambizione, l’entusiasmo e la voglia di lasciare il segno. Oggi? Certo, ma con un occhio a domani. Non è un caso che la Consulta Nazionale AVIS Giovani abbia scelto “Obiettivo futuro”come titolo del prossimo meeting in programma a Bologna il 1° e il 2 ottobre. Meglio ancora. Come titolo di quello che vuole essere un ciclo di incontri e di dibattiti che, partendo dall’impegno associativo, apra a tematiche di stretta attualità con cui la nostra società deve fare i conti e, soprattutto, alle sfide che proprio le nuove generazioni sono chiamate ad accettare e a vincere.
Un approccio che mai come oggi potremmo definire “open” visto che alla due giorni di Bologna sono invitati a partecipare ragazze e ragazze tra i 18 e i 35 anni di età che non appartengano solo al mondo avisino, ma all’associazionismo in generale o ancora che non si siano mai avvicinati alle attività di volontariato e del Terzo Settore in generale. Un vero e proprio format, un “sottotitolo” per ogni tappa di quello che potrebbe diventare un percorso itinerante in giro per l’Italia.
L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, è il fulcro dell’appuntamento di ottobre: «Spesso si parla di AVIS solo in riferimento alla donazione di sangue, senza ricordarsi che prima di tutto siamo persone che si occupano di altre persone – spiega Irene Oppi, Coordinatrice della Consulta Nazionale Giovani – Ecco perché abbiamo deciso di trattare un tema apparentemente scollegato da noi, ma che in realtà non lo è. L’Agenda 2030 parla di obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Il termine “sostenibilità”, etimologicamente parlando, significa resistere, durare, ma anche sostenere, sorreggere, sop-portare, proteggere e nutrire. Cosa fa AVIS se non sostenere? La nostra associazione si basa sulla sostenibilità, sull’essere un sostegno per le persone ammalate, per i più fragili. Dà la possibilità a tantissime persone di poter aiutare gli altri, soprattutto chi ha più bisogno».
Quattro le aree tematiche che vedranno alternarsi sul palco del Savoia Hotel Regency ospiti d’eccezione. Quattro argomenti centrali, appunto, dell’Agenda 2030:
- Parità di genere con l’avvocata Cathy La Torre, specializzata in diritto antidiscriminatorio con particolare riferimento alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e ai diritti della comunità LGBTQIA+;
- Vita sulla terra con i responsabili di Treedom, azienda italiana che gestisce la piattaforma omonima di e-commerce che consente a chiunque di piantare alberi in diversi Paesi del mondo;
- Lotta contro la fame e la povertà insieme alla dottoressa Simona Lanzoni, vice presidente di Pangea Onlus, organizzazione no profit che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne;
- Salute e benessere con i responsabili di Emergency, l’organizzazione che si occupa di offrire cure gratuite e di qualità alle vittime della guerra e della povertà, costruendo e gestendo strutture dedicate e formando il personale locale.
Dopo gli interventi del sabato, la mattinata di domenica sarà l’occasione per formare dei gruppi di lavoro che avranno modo di confrontarsi sulle tematiche affrontate nella prima giornata e per presentare le associazioni giovanili intervenute a Bologna.