La certificazione sul benessere animale, a livello statale dovrà avere almeno due livelli progressivi che dovranno essere applicati ai differenti metodi di allevamento
Nell’ultima Conferenza Stato-Regioni prima dell’avvio della campagna elettorale, le associazioni animaliste hanno ottenuto dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, alcune sostanziali modifiche a quello che era il testo proposto dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, sull’etichettatura nazionale volontaria di attestazione del benessere animale.
Il decreto modificato recepisce alcune delle modifiche sollecitate dalle associazioni, tra l’altro Greenpeace, Lav, Legambiente, ma anche Confconsomatori: la certificazione a livello statale dovrà avere almeno due livelli progressivi che dovranno essere applicati ai differenti metodi di allevamento (due per l’allevamento al chiuso e due per quello all’aperto), in modo da garantire maggiore trasparenza e chiarezza sull’etichetta.
Secondo le associazioni, senza queste modifiche il nuovo sistema di etichettatura, proposto sarebbe stato tropo vago e “avrebbe favorito gli interessi degli allevamenti industriali a carattere intensivo che lavorano ai limiti di legge“.
Il decreto, inoltre, istituisce il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA) da cui nascerà l’etichettatura istituzionale su base volontaria.
Sarà in questa sede che si arriverà alla definizione degli standard di benessere per le diverse specie allevate. Sarà inoltre essenziale prevedere meccanismi di controllo adeguati, al fine di intercettare e disincentivare in modo efficace possibili comportamenti illeciti, prevedendo la revoca definitiva per coloro che non rispettano i requisiti pur essendo certificati SQNBA.
Le quattordici associazioni animaliste hanno lanciato un appello a tutte le forze politiche chiedendo di “prendere impegno in campagna elettorale con i cittadini affinché non vi siano menzogne nelle etichette sul benessere animale e sia obbligatorio indicare l’uso delle gabbie. Da parte nostra, ci impegniamo a far sapere subito quali partiti, formazioni politiche e leader prenderanno questo chiaro e netto impegno per la trasparenza in etichetta a tutela di animali allevati, cittadini e aziende impegnate nella reale transizione verso un maggior benessere animale”.