Hai accumulato 20 anni di contributi o li hai quasi raggiunti e vorresti sapere a quanto ammonterà la tua pensione? Ecco il calcolo
Hai accumulato 20 anni di contributi o li hai quasi raggiunti e vorresti sapere a quanto ammonterà la tua pensione? Vorresti sapere se è obbligatorio superare una certa soglia di contributi per usufruire della pensione?
Quanto si Prende di Pensione in media
Analizziamo meglio la questione anche dal punto di vista normativo: la legislazione sul tema è in continuo mutamento per via dei cambiamenti in seno ai governi che si succedono. Per poter ottenere la cosiddetta pensione di vecchiaia è necessario maturare 20 anni di contributi e aver compiuto 67 anni di età anagrafica.
Questo però vale solamente in alcuni casi specifici.
Innanzitutto, per poter ottenere la pensione di vecchiaia i 20 anni di contributi devono essere maturati dal lavoratore:
entro e non oltre il primo gennaio del 1996;
se 18 anni di contributi sono stati raggiunti entro il 31 dicembre 1995 allora la data di riferimento per il conseguimento dei 20 anni slitta alla data del 1° gennaio 2011;
l’importo della pensione dovrà necessariamente superare di 690,42 euro l’assegno sociale (superiore di 1,5);
devono riferirsi al sistema retributivo o misto.
Il sistema retributivo tiene conto della somma degli stipendi immediatamente precedenti la data del pensionamento.
Aliquota con 20 Anni di Contributi
Volendo eseguire il calcolo tra percentuale di una media dello stipendio moltiplicata per l’aliquota che con 20 anni di contributi sarà calcolata al 2%, la pensione avrà un importo del 40% rispetto allo stipendio medio.
I contributi da tenere in considerazione per il conteggio sono anche quelli relativi a:
maternità;
mesi di disoccupazione;
periodo dedicato al servizio militare;
malattia;
cassaintegrazione;
da riscatto;
volontari.
È possibile conteggiare i contributi presenti all’interno dei database di sistemi di previdenza sociale diversi.
Se il sistema di riferimento è quello contributivo anziché retributivo? Come posso calcolare l’ammontare della mia pensione?
Il sistema è diverso, esiste infatti un coefficiente di trasformazione che deve essere utilizzato per effettuare il calcolo che equivale a 5,575%.
Ovviamente il calcolo dell’ammontare complessivo della pensione spettante si basa sulla retribuzione annuale percepita.
Però non esiste solamente la pensione di vecchiaia, vediamo quali altri modelli pensionistici esistono in Italia.
Quanto si Prende di Pensione Anticipata?
Andando leggermente a ritroso negli anni, fino al 2004 in Italia era possibile usufruire della pensione di anzianità che viene erogata a coloro che raggiungono i 35 anni di contributi e 62 anni d’età oppure l’aver accumulato 40 anni di contributi.
Si trattava di una disciplina adottata per dare la possibilità a chi raggiungeva una certa somma di anni contributivi di poter godere di un sistema pensionistico che garantisse un anticipo rispetto all’età anagrafica.
La prima grande riforma che stravolge il sistema pensionistico italiano come lo conosciamo è relativa alla riforma Fornero che proprio nel 2004 introduce altri fattori che avrebbero potuto far conseguire in tempistiche differenti la pensione.
L’ex pensione di anzianità viene sostituita dalla pensione anticipata che fornisce la possibilità di andare in pensione prima del conseguimento di una determinata età anagrafica ma con un numero predefinito di contributi.
Questo caso preso in esame determina un pensionamento precoce rispetto a quello standard legato a un’anzianità prefissata.
Nel caso tu abbia accumulato 20 anni di contributi e possa dimostrare e quindi sia stato dichiarato di essere invalido all’80%, l’età pensionabile scende:
per le donne 56 anni
per gli uomini 61 anni
Per entrambi dev’essere considerata una finestra di 12 mesi.
Rientra nei casi di pensione anticipata anche quella che si riferisce ai 64 anni d’età.
Possono averne diritto secondo l’INPS i lavoratori:
dipendenti privati e pubblici;
autonomi;
iscritti alla Gestione Separata;
Per poter andare in pensione a 64 anni è necessario avere contribuiti accumulati dal 1° gennaio 1996 in poi.
I requisiti sono:
l’ammontare totale di 20 anni di contribuiti effettivi;
la pensione in riferimento alla prima rata, non dev’essere inferiore a un importo mensile di assegno sociale 1.288,78 euro.
In tutti questi anni di riforme, l’unico punto fermo è quello del calcolo dell’aspettativa di vita. Le norme che disciplinano questo settore devono sempre tener conto del momento storico in cui ci troviamo e delle scoperte scientifiche che potrebbero far innalzare il numero massimo di anni della vita di un uomo e di una donna.
Quota 100 e 102
Il decreto-legge 4/2019 introduce la cosiddetta quota 100 che ha stabilito per i lavoratori che avessero compiuto i 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi il verificarsi della fattispecie della pensione anticipata. Questi requisiti dovevano però risultare validi entro la data del 31 dicembre 2021.
Questa disciplina non incontra un rinnovo negli anni successivi sino al 2022 in cui avviene la sostituzione con Quota 102.
In base alla nuova Quota 102 l’età anagrafica come requisito fondamentale per il verificarsi del pensionamento precoce è stata innalzata a 64 anni.
Isopensione
L’azienda privata paga in modo completo ai dipendenti lo scivolo pensionistico anticipatamente rispetto al momento in cui per legge il lavoratore godrà del corrispettivo pensionistico.
L’azienda in questione dovrà avere più di 15 dipendenti e dovrà impegnarsi a corrispondere mensilmente una somma pari a quella della pensione.
Tramite questa modalità sarà possibile anticipare di 7 anni il conseguimento della pensione.
I requisiti sono:
per gli uomini: contributi per 42 anni e 10 mesi
per le donne: contributi per 41 e 10 mesi
Ovviante rimane l’opzione del raggiungimento dei 20 anni contributivi e 67 anni d’età per la pensione di vecchiaia.
In conclusione, per comprendere a quanto ammonterà la nostra pensione con 20 anni di contributi, gli aspetti di cui tener conto sono vari. Per questo è sempre consigliabile recarsi allo sportello INPS della nostra città in cui il consulente potrà fornirci maggiori informazioni al riguardo analizzando il nostro caso. E’ vero che come abbiamo visto in questo articolo a spanne si può cercare di capire quanto si prende, ma comunque il calcolo ufficiale deve essere fatto dall’Inps.