Disponibile su YouTube il videoclip di “Drowsy Dream” di White Ear e Femmina: il brano è anche in radio e sulle piattaforme digitali
Last Floor Studio presenta il videoclip di Drowsy Dream, nuovo singolo del producer pugliese di stanza a Bologna White Ear interpretato insieme alla incalzante voce di Femmina. Il brano, su tutte le piattaforme digitali e radio, anticipa l’album di prossima uscita “Right Here”. Il video è realizzato dalla videomaker apolide Sophie Bémol, conosciuta durante un viaggio nella Svizzera francese.
“Warning! Useless video” è una piccola scritta che compare a un certo punto in loop in un veloce scroll. Solo un occhio altrettanto veloce può leggerlo, ma in qualche modo siamo stati avvisati, questo video è inutile. Due persone davanti ad una telecamera, una serie di filtri ed effetti senza senso, un uso ossessivo del green screen per cambiare continuamente mood e trovarsi ovunque senza muoversi da quel metro quadrato. Le prime parole del testo, “What did you expect from life, everyday a new surprise”, sono la chiave su cui si sviluppa il video. L’obiettivo è cambiare sempre tutto dopo pochi secondi, in linea con i tempi di attenzione da social, fino a perdere il senso della sorpresa quando questo continuo cambiare diventa un flusso statico.
Nel brano le due voci di White Ear e Giorgia Faraone alias Femmina non si alternano in un botta e risposta ma si pongono le stesse domande, rispondendosi allo stesso modo. La voce di Giorgia in questo brano mostra il suo lato energico ed incisivo, a tratti irriverente, pungente, senza nascondere la sua caratteristica sensualità. La canzone è nata da un riff di chitarra improvvisato per la prima volta in una sessione live. Su questo riff minimale si sviluppa la tessitura elettronica sorretta da un continuo rintocco, come se qualcuno bussasse alla porta per rompere un sogno ad occhi aperti.
“Un sogno ad occhi aperti, soporifero, guidato dall’illusione di poter avere tutto ovunque in qualsiasi momento, di essere in contatto col mondo intero, di mostrare una vita perfetta che piace a mille persone, di rincorrere un mondo di sogni per continuare a tenere gli occhi semichiusi in un perenne stato di sonno/veglia. Le strofe incalzano in una serie di domande la cui risposta è nel refrain ‘Yes, I do, I want everything and yes, I do, I mean everything’” – White Ear.
White Ear è un live-set di strumenti elettronici ed acustici. Suoni e beat sono generati e manipolati in tempo reale in un flusso di brani che si susseguono come in un dj-set, con lente sovrapposizioni e variazioni di velocità. Le griglie ritmiche e i paesaggi sonori sono spesso suggeriti da campioni tagliati sul momento o frammenti di registrazioni ambientali. Il filo che unisce i diversi momenti della performance è il dialogo tra beat graffianti e giochi di consonanze e dissonanze nati dall’imprevedibilità dei campionamenti. Diversi collaboratori hanno partecipato al disco in uscita “Right here” (Last Floor Studio, CNI Compagnia Nuove Indye) e prendono parte alle esibizioni live. Tra gli ospiti troviamo Vinx Scorza, Giorgia Faraone (alias Femmina), Meike Clarelli e Vincenzo Destradis.
Davide Fasulo, nome all’anagrafe di White Ear, è un polistrumentista e producer brindisino, trasferito a Bologna nel 2001, attualmente impegnato con il quartetto elettro-acustico Dueventi e varie produzioni in contesti diversi come installazioni, performance, sonorizzazione video e incisioni in studio. Dopo gli studi classici, studia jazz con i maestri Nico Menci, Teo Ciavarella e Fabrizio Puglisi. Come compositore di colonne sonore e musicista di scena ha collaborato con diverse realtà teatrali tra cui Oscar De Summa, Teatro dei Gatti, Opificio d’Arte Scenica, Ivano Marescotti, Teatrino Giullare, Teatro Sotterraneo. Tra le attività teatrali più recenti “il Piccolo Principe” (2021, regia Riccardo Frati, produzione ERT) e “Lingua Madre” (2021/22, regia Lola Arias, produzione ERT), in questo momento in tour europeo. Durante la sua carriera ha condiviso il palco con artisti di varia estrazione stilistica, tra cui Vinicio Capossela, Mika, Giorgia, Malika Ayane, Fiorella Mannoia, Pasquale Mirra, Ares Tavolazzi, Massimo Manzi, Piero Odorici, Linley Hamilton, David Lyttle, Daniele Di Gregorio, Mirko Guerrini, Marco Tamburini, Christophe Rocher e tanti altri.
Tra il 2004 e il 2009 conduce un ensemble di 10 elementi, la Pan Gea Orchestra, suonando dal vivo per spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche con brani di propria composizione. Tra gli eventi più rilevanti, “Omaggio a Ravel”, una rivisitazione del celebre Bolero che debutta al teatro Astra di Vicenza nel 2007, e la sonorizzazione dal vivo di un medio-metraggio di Charlie Chaplin al festival Strade del Cinema (Torino, 2009).
Nel 2017 ha composto la sigla e alcuni jingle per la trasmissione “Facciamo che io ero” (Raidue, con Virginia Raffaele) al fianco del maestro Teo Ciavarella.
Da sempre coltiva la passione per la musica elettronica, con un’attenzione particolare verso la manipolazione istantanea dei suoni, l’imprevedibilità di fattori random, la ricerca di quegli errori che giocano in contrasto con la severa regolarità delle macchine.
Giorgia Faraone in arte Femmina, cantante da sempre appassionata di musica afroamericana, si diploma in canto Jazz presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce.
Dal 2014 porta avanti un’intensa attività concertistica. Ha suonato in apertura ai concerti di Manu Chao, Paolo Fresu, Gegè Telesforo, Jojo Mayer.
Si è esibita per i festival “BOLOGNA LA STRADA DEL JAZZ” con un tributo a Ella Fitzgerald, Locomotive Jazz Festival, FESTIVAL JAZZ AREA METROPOLITANA DI BOLOGNA, Festival Nazionale dei Conservatori, “Summer Jazz Week” a Matino, “Notte Jazz” nel teatro Cinema Filo di Cremona, e per i concerti del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, diretti dal Maestro Teo Ciavarella, storico pianista di Lucio Dalla.
Nel 2017 si diploma nella classe di Autori presso il Centro Europeo di Tuscolano – SCUOLA DI MOGOL.
Nell’agosto 2020 inaugura il progetto inedito con il nome d’arte “Femmina”, pubblicando i singoli “Panico”, “Vienimi a prendere”, “Musa” e l’ultimo “Lune Storte”.
Si classifica finalista al festival “Deejay on stage”, contest di Radio Deejay.
Nel 2021 realizza la soundtrack di un episodio di #MPOC, una serie di podcast realizzati da Giovanni Arezzo su “Musica per organi caldi”, raccolta di racconti di Charles Bukowski.
Nel 2022 va in scena con lo spettacolo “Stasera al Blue Chicago Jazz Club l’incredibile storia di Sweet Misery e OneHand Jack”, un testo di Stefano Benni con la regia di Franco Giorgio, prodotto dal Centro Teatro Studi di Ragusa.