Emangioma infantile: un’attenta valutazione permettere di distinguere questo tumore benigno da altre malformazioni vascolari e capire quando è “spia” di sindromi
Una macchia di colore rosso acceso o una tumefazione bluastra sulla pelle di un bambino appena nato possono impensierire i genitori e spingerli verso la richiesta di delucidazione e approfondimento con uno specialista. È un momento chiave nella diagnosi dell’emangioma infantile, un tumore benigno che nella grande maggioranza dei casi va incontro a stabilizzazione e spontanea regressione ma che, in alcune situazioni, può essere la manifestazione di una patologia più articolata, che richiede il coordinamento di una serie di figure mediche diverse per poter essere adeguatamente diagnosticata e trattata.
Di queste complesse situazioni ha parlato il dott. Luigi Memo, segretario del Gruppo di Studio (GdS) per la Qualità delle Cure in Pediatria della Società Italiana di Pediatria (SIP), già Segretario del GdS di Genetica Clinica della Società Italiana di Neonatologia (SIN), intervenuto all’evento “Emangiomi infantili, conoscerli per gestirli al meglio”. Organizzato da Osservatorio Malattie Rare in partnership con FattoreMamma e con il contributo non condizionante di Pierre Fabre Dermatologie, il webinar dedicato agli emangiomi è stato l’occasione non solo per fare chiarezza su sindromi come la PHACES, la PELVIS o la LUMBAR, nelle quali gli emangiomi sono la spia di un problema più radicato, ma anche per introdurre il tema delle malformazioni vascolari complesse, che possono implicare localizzazioni multiple o disseminate e componenti viscerali, e che hanno una marcata connotazione genetica.
Il dott. Memo ha ricordato l’importanza di indagare tali patologie in un contesto multidisciplinare come quello che si realizza presso gli appositi centri di riferimento. Infine, ha spiegato che esistono strumenti, come la scala iHRES, che i pediatri devono conoscere perché in grado di facilitare la diagnosi di emangioma infantile e capire quando è necessario un consulto con uno specifico specialista.
FONTE: OSSERVATORIO MALATTIE RARE