Una nuova tendenza per viaggi e vacanze italiane: presentata la prima ricerca nazionale sulla domanda di Apiturismo, commissionata da Le Città del Miele
Gli italiani conoscono ancora poco l’apiturismo, ma mostrano una propensione positiva verso questa tipologia di vacanza, strettamente connessa a un contatto diretto con la natura e con la possibilità di vivere un’esperienza unica. Questo il dato saliente che emerge dalla prima ricerca nazionale volta ad indagare il rapporto tra “Gli italiani e l’apiturismo”, presentata oggi, sabato 20 agosto Montelupone, nell’ambito di ApiMarche 2022, la manifestazione più antica degli apicoltori marchigiani, con alle spalle oltre quaranta edizioni.
I dati esposti oggi sono stati estratti da una più ampia ricerca su “Italiani e miele: immagine, acquisto e consumo”, commissionata a Intertek* da Le Città del Miele, la rete dei territori (42 a oggi) che danno origine e identità ai mieli italiani.
Chiare le motivazioni che hanno indotto Le Città del Miele ad attivare un’indagine sul rapporto possibile tra “consumatori e apiturismo”: da un lato, un lavoro ventennale riservato a promuovere i mieli italiani legandoli al patrimonio di biodiversità presente sui tanti e diversi territori regionali, dall’altro la percezione che l’impegno profuso abbia attivato negli appassionati del prodotto ‘un movimento del miele’ in grado di dare forma a una nuova motivazione di viaggio/vacanza all’insegna, appunto, dell’apiturismo.
Da qui la scelta de Le Città del Miele di misurare il sentiment dei consumatori sul tema: nel loro essere i ‘pionieri storici’ di questo specifico tema, a le Città del Miele corre l’obbligo di chiarire e proporre le possibili linee guida per lo sviluppo dell’apiturismo in Italia.
Il consumo del miele e le api
Obiettivo della ricerca, quello di analizzare il rapporto tra gli italiani e il miele, in particolare raggiungendo alcuni obiettivi conoscitivi tra i quali indagare sul rapporto tra miele e sostenibilità e analizzare l’approccio dei consumatori verso l’apicoltura e l’apiturismo.
Il primo dato significativo che emerge è che il 90% degli intervistati consuma il miele a colazione e la stragrande maggioranza ha un’opinione pressoché omogenea sul prodotto: puro e artigianale, salutare e naturale. Gli stessi sostengono che il miele e la sostenibilità abbiano un legame fortissimo tra loro: si tratta di un alimento privo di lavorazione e prodotto in un ambiente naturale e spesso incontaminato, lontano dai centri urbani. Il 63% chiede anche una maggiore protezione delle api mentre il 24% ritiene importante far conoscere il mondo del miele informando e sensibilizzando i consumatori.
La propensione all’acquisto di miele di chi va in vacanza
Per quanto riguarda la propensione all’acquisto, ben il 78% di chi va in vacanza ha acquistato almeno una volta il miele, mentre il 13% dei consumatori abituali di miele lo acquista ogni volta che va in vacanza. Per l’acquisto, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22% presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.
Tra i canali di acquisto, sorprende il pari merito tra la GDO e gli apicoltori e produttori locali, rispettivamente con 75% e 70% mentre al terzo posto ci sono le fiere e i mercati con il 66% (domanda a multirisposta).
Gli apicoltori godono dell’immagine migliore nella valutazione dei canali di acquisto per una serie di motivazioni relative al prodotto, quali artigianalità, genuinità, sostenibilità, qualità, sapore ottimo e in quanto garanzia di buon trattamento delle api. Il 54% degli intervistati conosce apicoltori o produttori locali di miele, grazie al passaparola di amici e conoscenti, in secondo luogo perché partecipano a eventi con presenza di stand dove acquistare il miele.
Anche i dati raccolti sull’apiturismo sono in linea con la tendenza in atto che vede il consumatore sempre più interessato al “prodotto miele” e non solo. Quasi tutti i consumatori – 9 su 10 per la precisione – vorrebbero, ad esempio, un maggior contatto con gli apicoltori, a testimonianza di una generale necessità di conoscenza che potrebbe portare anche al cambiamento di alcuni atteggiamenti e comportamenti di acquisto.
Gli italiani e l’apiturismo
Interessanti i dati che emergono proprio sull’apiturismo: Il 30% del campione intervistato ha un’idea della “vacanza apituristica” e tra questi emergono gli intervistati che vivono in Sud Italia e isole, i forti consumatori di miele, gli uomini e la fascia di età dai 51 ai 65 anni.
I consumatori italiani di miele mostrano una discreta inclinazione verso una possibile vacanza apituristica. Il 75% del campione dichiara infatti una predilezione medio-alta a prendere in considerazione un’offerta vacanziera apituristica nei prossimi anni, con più di 1/3 del campione (il 36%) che si spinge fino a valutazioni estremamente positive.
Per chi già conosce l’apiturismo e secondo gli intervistati nella fascia di età dai 51 ai 65 anni, la principale caratteristica di una vacanza apituristica è avere un contatto diretto con la natura. Chi invece non conosce questa attività, pensa di effettuare un’esperienza unica. Il campione nella fascia di età dai 35 ai 50 anni invece vuole immergersi in un ambiente incontaminato.
Essendo l’apiturismo legato ai territori del miele, alla domanda tra le località italiane dove si produce miele, quali sono le prime che vengono in mente, quasi il 60% del campione non indica una località, ma una regione. Tra le prime cinque più citate, Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. Le uniche località citate dal campione sono Montalcino, Foligno e Asiago: le prime due fanno parte de Le Città del Miele.
Il ruolo de Le Città del Miele nello sviluppo dell’apiturismo
Il ruolo di Città del Miele nell’apiturismo è stato di recente riconosciuto dalla FAO nel suo rapporto “Good beekeeping practices for sustainable apiculture” (Buone pratiche di apicoltura sostenibile) nel quale l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha sottolineato il ruolo che l’associazione riveste proprio nel promuovere in modo efficace il miele, gli eventi e i luoghi da scoprire e visitare di ogni singola città e del territorio dove sorge.
Infatti, Le Città del Miele promuovono l’agenda di “Andar per miele”, 21 appuntamenti annuali in 17 città in 12 regioni italiane, con una frequenza stimata intorno a 400.000 persone che si muovono motivate dal miele ogni anno. In 20 anni è stato attivato un dialogo diretto calcolabile in oltre 7 milioni di consumatori/turisti.
Le Città del Miele di fatto promuovono già da tempo l’apiturismo, coinvolgendo non soltanto gli apicoltori locali, ma tutto il territorio, con alcuni esempi di successo come La Strada del Miele tra Liguria e la Lunigiana, il Parco del Gran Sasso, con l’apertura di una mieloteca e un apiario didattico. Negli ultimi due anni, inoltre, Le Città del Miele registrano la crescita di richieste da parte degli associati di collaborazione per la messa a punto di specifici progetti territoriali legati al mondo del miele, alle quali l’associazione risponde con proposte mirate legate alle caratteristiche che ogni area porta con sé.
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