I dipendenti dell’Azienda Ferrarini Spa di Reggio Emilia annunciano una manifestazione fissata al piazzale della sede della Regione Emilia Romagna a Bologna
Riceviamo e pubblichiamo l’annuncio della manifestazione della maggioranza dei dipendenti dell’Azienda Ferrarini Spa di Reggio Emilia, fissata per martedì 20 settembre dalle ore 09.30 alle ore 13.00 circa, presso il piazzale della sede della Regione Emilia Romagna a Bologna (viale Aldo Moro 52 – 40127 Bologna).
Ecoc il testo, di seguito:
Perché manifesteremo? La nostra azienda è in concordato preventivo da luglio 2018, e l’iter concordatario finora è stato particolarmente travagliato a causa delle azioni di disturbo create da società esterne. Nonostante tutto questo, e nonostante l’attuale difficile periodo con i gravi rincari dei costi, in primis di quelli energetici, la nostra azienda lavora a pieno ritmo ed è assolutamente in attivo, ben oltre le aspettative descritte nel piano concordatario.
Come lavoratori in questi anni non abbiamo avuto problemi e non abbiamo mai fatto un giorno di cassa integrazione.
In particolare, tornando agli elementi di disturbo deve sapere che il primo oppositore della buona riuscita del nostro piano di salvataggio si chiama Gruppo GSI/Bonterre/Opas
Noi dipendenti Ferrarini Spa vogliamo manifestare in modo legale e pacifico contro l’accanimento ingiustificato di questa cordata (GSI/Bonterre/Opas) che da circa 4 anni, con continui ricorsi ed opposizioni mette in difficoltà noi dipendenti e le nostre famiglie, facendo rimandare in tutti i modi possibili l’adunanza dei creditori che porterebbe all’omologa della proposta concordataria presentata da Ferrarini, creando quindi un clima di forte instabilità, e non ultimo proponendo un piano concordatario (depositato al Tribunale di Reggio Emilia ma da questo respinto perché privo dei requisiti di ammissibilità) che, tra l’altro, avrebbe messo a serio rischio i nostri posti di lavoro. Abbiamo scelto di dimostrare sotto la sede della Regione Emilia Romagna perché vogliamo farci sentire dalle istituzioni del nostro territorio che purtroppo ci hanno fino ad ora ignorato, quasi fossimo invisibili.
Ora noi dipendenti siamo da un lato sereni perché vediamo il piano andare avanti e l’azienda funzionare a gonfie vele, ma siamo anche preoccupati perché non intravediamo la fine di questo “supplizio” . Probabilmente , notizia di qualche giorno fa a causa del rinvio di un’udienza relativa all’ennesimo ricorso in Corte d’Appello da parte della cordata GSI/Bonterre/Opas l’adunanza dei creditori Ferrarini potrebbe subire un ulteriore rinvio.
Se ciò accadesse noi dipendenti vedremo ancora una volta allungarsi i tempi per l’incasso dei nostri crediti, come tra l’altro accadrebbe per tutti i creditori in generale.
Questa situazione tra l’altro arreca a noi pregiudizio perché rende difficile ottenere prestiti o mutui dagli istituti bancari vista la situazione di “non omologa del concordato” della società per cui stiamo lavorando.
Sarebbe quindi nostra intenzione chiederVi attenzione rispetto al nostro problema per presentarVi le ragioni della manifestazione e illustrare i punti salienti che hanno portato all’inevitabilità di questa decisione.
LA REPLICA DELLA CORDATA
Leggiamo su alcuni mezzi d’informazione di una imminente manifestazione di una sedicente “maggioranza” dei lavoratori della Ferrarini S.p.A. organizzata davanti alla sede della nostra Regione per protestare sull’ipotesi (falsa) che Bonterre, GSI, HP e Opas1 ritarderebbero strumentalmente i tempi del concordato preventivo Ferrarini, in danno ai lavoratori e alle loro famiglie.
Non è per niente così.
Ci preme innanzitutto ricordare che è stata la Ferrarini S.p.A., nel maggio 2020, con un atto a firma Lisa Ferrarini, a ritirare il primo concordato richiesto nel luglio 2018 e già ammesso nel febbraio 2019, per ricominciare tutto da capo, per il timore del deposito di una nostra proposta concorrente, che avrebbe dato maggiori opportunità ai creditori e, soprattutto, ai lavoratori.
Ancora più sorprendente: quando alla fine di aprile di quest’anno abbiamo presentato la nostra proposta concorrente per il salvataggio della Ferrarini, abbiamo scoperto che già in data 20 aprile 2022, con una memoria firmata dall’avv. Sido Bonfatti, era stata la stessa Ferrarini S.p.A. a richiedere lo spostamento della adunanza dei creditori del 12 maggio, con motivazioni che comportavano almeno 6 mesi di differimento (20 ottobre 2022).
Non vorremmo che una certa disinformazione abbia spinto, immotivatamente, una parte dei lavoratori a ritenere che la nostra cordata debba rinunziare a ogni iniziativa giudiziaria per lasciare campo libero solo alla proposta di concordato Ferrarini. Questo sarebbe non solo ingiusto ma, soprattutto, andrebbe contro la possibilità di salvare l’azienda e con essa l’occupazione delle centinaia di lavoratori Ferrarini, oltre che di far sì che i creditori scelgano la proposta per loro più conveniente e affidabile.
Infatti la proposta Ferrarini attualmente depositata e il relativo Piano industriale risalgono a oltre due anni fa (maggio 2020) e sono superati proprio da quegli eventi che vengono indicati come caratterizzanti l’attuale delicata congiuntura economica, primo fra tutti il preoccupante caro-energia.
I Partner Industriali guidati da Bonterre, invece, incentrano il loro progetto industriale, concepito nell’aprile di quest’anno, sui seguenti punti chiave:
1. Investimento di 37 euro mil in equity e 45 euro mil di finanza.
2. Mantenimento dell’unità e autonomia della storica e prestigiosa azienda Ferrarini, con importanti sinergie rispetto a Bonterre/GSI, valorizzazione del marchio Ferrarini e dei segmenti di mercato occupati (premium price).
3. Continuità occupazionale, sia per il personale operaio che per quello impiegatizio.
4. Rapida sostituzione dell’obsoleta sede di Rivaltella con una nuova sede a soli 5.9 km nel Comune di Reggio Emilia, via Due Canali (polo produttivo GSI), in un nuovo stabilimento già autorizzato in data 18.1.21 (con relativa palazzina uffici per il personale impiegatizio). Full capacity garantita per il polo di stagionatura di Lesignano De’ Bagni (PR).
5. Prospettive di rilancio per Vismara S.p.A., una volta acquisita la controllante Ferrarini.
Pur non accettando di essere oggetto di tanta disinformazione, i membri della cordata manifestano la loro permanente vicinanza ai lavoratori tutti e la disponibilità ad offrire informazione e supporto, anche in contraddittorio con l’attuale proprietà, responsabile in prima persona e da tempo del dissesto delle aziende Ferrarini, a danno dei creditori, della continuità aziendale e – come sempre in ultima istanza – dei lavoratori, come attestato nei documenti concordatari e portato doverosamente alla attenzione delle Autorità competenti.
Infine, proprio di queste Autorità che da tempo svolgono doverose indagini richiamiamo l’attenzione: è nell’interesse di tutti coloro che hanno veramente a cuore l’azienda Ferrarini, il comparto economico e il territorio, vigilare affinché non si inquini ulteriormente l’ambiente, approfittando – come temiamo accada anche in quest’occasione – della fragilità dei lavoratori.
1 Bonterre S.p.A./Grandi Salumifici Italiani S.p.A.-GSI (maggior produttore di salumi DOP e IGP e formaggi duri DOP e IGP in Italia e tra i primi produttori europei), Organizzazione Prodotto Allevatori Suini – O.P.A.S. s.c. agricola (OPAS, la maggiore organizzazione allevatori suini italiana, che dispone del più grande e moderno macello italiano, situato in Carpi) e Happy Pig S.r.l. (HP, controllata da Consorzi Agrari d’Italia).