Dermatite atopica: secondo nuovi studi tralokinumab riduce la gravità della malattia, migliora il sonno e la qualità della vita
Nei pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave il trattamento con tralokinumab più corticosteroidi topici al bisogno ha dimostrato miglioramenti nell’estensione e nella gravità della malattia, nell’interferenza del sonno e nella qualità della vita nell’arco di 32 settimane. I risultati di un’analisi post-hoc dello studio clinico di fase III ECZTRA 3 sono stati appena pubblicati sull’American Journal of Clinical Dermatology.
Tralokinumab è anticorpo monoclonale umano ad alta affinità, sviluppato per legarsi e inibire le subunità recettoriali α1 e α2 dell’interleuchina (IL)-13 in modo da bloccarne la via di segnalazione. La citochina svolge un ruolo nei processi immunitari e infiammatori alla base dei segni e dei sintomi della dermatite atopica.
Analisi post-hoc dello studio ECZTRA 3
ECZTRA 3 (ECZema TRAlokinumab trial n. 3) è un trial multicentrico (68 siti in Europa e Nord America), in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, della durata di 32 settimane, che ha coinvolto 380 pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave e candidati alla terapia sistemica per valutare l’efficacia e la sicurezza di tralokinumab alla dose di 300 mg rispetto al placebo, entrambi in associazione ai corticosteroidi topici secondo necessità.
I pazienti arruolabili avevano almeno 18 anni di età, una diagnosi di dermatite topica da almeno 1 anno, un punteggio di almeno 16 nell’Eczema Area and Severity Index (EASI), un punteggio di 3 o 4 nell’Investigator Global Assessment (IGA) e un punteggio medio ≥ 4nella scala numerica del peggior prurito giornaliero (Worst Daily Pruritus NRS).
I pazienti sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere tralokinumab per via sottocutanea alla dose di 300 mg o placebo ogni 2 settimane con possibilità di impiego al bisogno di corticosteroidi topici (mometasone furoato in crema allo 0.1%) sulle lesioni attive per le prime 16 settimane. Alla settimana 16, quanti avevano raggiunto con tralokinumab i criteri di risposta clinica, ovvero un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nell’IGA o un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale nell’EASI (EASI-75), sono stati nuovamente randomizzati in rapporto 1:1 a ricevere tralokinumab ogni 2 oppure ogni 4 settimane più steroidi topici secondo necessità per ulteriori 16 settimane.
I partecipanti in trattamento attivo che non hanno raggiunto i criteri di risposta clinica hanno mantenuto il regime di somministrazione nelle 16 settimane aggiuntive.
Alla settimana 16, l’89,9% dei pazienti trattati con tralokinumab ha ottenuto miglioramenti clinicamente significativi in almeno una delle tre misure della malattia, inclusa l’estensione e la gravità della dermatite atopica (EASI-50), il prurito (miglioramento ≥3 punti della media settimanale nella Worst Daily Pruritus NRS) o la qualità della vita (riduzione ≥4 punti del punteggio del Dermatology Life Quality Index, DLQI). Inoltre, il 75,3% dei soggetti ha raggiunto una risposta EASI 50 nonché miglioramenti clinicamente significativi nei punteggi del prurito e della qualità di vita.
Per riflettere la pratica clinica, questa analisi post-hoc ha considerato tutti i pazienti trattati con tralokinumab, indipendentemente dalla risposta ottenuta alla settimana 16 e dal regime di dosaggio (ogni 2/4 settimane) ricevuto oltre la settimana 16.
Miglioramenti in diverse misure della malattia
L’analisi ha rilevato che il trattamento con tralokinumab più corticosteroidi tipici secondo necessità ha comportato miglioramenti nell’estensione e nella gravità della dermatite atopica, nell’interferenza del sonno e nella qualità la vita misura nel corso di 32 settimane. In particolare:
- un miglioramento dell’estensione e della gravità della malattia, con il 70,2% dei partecipanti che ha raggiunto una risposta EASI-75 e il 50,4% che ha raggiunto una risposta EASI-90.
- un miglioramento del 59,4% nel punteggio del prurito
- un miglioramento del 70,8% nel punteggio settimanale medio dell’interferenza del sonno (Eczema-related Sleep Interference Numeric Rating Scale) rispetto al basale.
- un miglioramento del 66,8% nel DLQI rispetto al basale.
Percentuali dei pazienti con risposte EASI (responders) alle settimane 16 e 32.
EASI = Eczema Area and Severity Index, EASI 50 = almeno il 50% di miglioramento nell’EASI, EASI 75 = almeno il 75% di miglioramento nell’EASI, EASI 90 = almeno il 90% di miglioramento nell’EASI, q2w = ogni 2 settimne, q4w = ogni 4 settimane, TCS = corticosteroidi topici.
Gli eventi avversi più comuni con tralokinumab (incidenza ≥1% e superiore rispetto al placebo) sono stati infezioni delle vie respiratorie superiori (riportate principalmente come raffreddore comune), congiuntivite, reazioni nel sito di iniezione ed eosinofilia.
«Questa analisi dimostra che un numero ulteriore di pazienti ha raggiunto gli obiettivi di risposta clinica (IGA 0/1 o EASI 75) oltre la settimana 16, indicando che i tassi di risposta migliorano progressivamente nel tempo con il proseguimento della terapia con tralokinumab» hanno osservato gli autori.
«I risultati di questo studio mostrano con tralokinumab miglioramenti progressivi e duraturi nei risultati riportati sia dai medici che dai pazienti. Quando si valuta il successo del trattamento nella pratica clinica per una malattia cronica come la dermatite atopica, è importante guardare oltre gli endpoint primari e i tempi raccomandati dalle autorità regolatorie» hanno concluso. «Considerando la cronicità della malattia, è importante valutare l’impatto di un trattamento in relazione ai bisogni a breve e lungo termine dei pazienti e ai relativi rischi/benefici delle opzioni terapeutiche esistenti o alternative. Coinvolgere i pazienti nel processo decisionale condiviso massimizza l’aderenza e il successo del trattamento».
Bibliografia
Silverberg JI et al. Tralokinumab Plus Topical Corticosteroids as Needed Provides Progressive and Sustained Efficacy in Adults with Moderate-to-Severe Atopic Dermatitis Over a 32-Week Period: An ECZTRA 3 Post Hoc Analysis. Am J Clin Dermatol (2022).