Sono negative le previsioni di Filiera Italia per l’agroalimentare: senza forme adeguate di compensazione le aziende dell’intera filiera continueranno a chiudere
Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia, ha fatto il punto dell’attuale congiuntura nell’agroalimentare intervenendo al Meeting di Rimini. «L’incremento dei prezzi dei prodotti agricoli è strutturale – ha sottolineato – e legato a fenomeni quali l’energia, con gas è aumentato di circa dieci volte rispetto al prezzo prima della crisi, la siccità che condizionerà la resa produttiva dei prossimi raccolti. I margini delle aziende agricole e alimentari vengono erosi e non si riescono a compensare le impennate dei costi di produzione esplosi ben oltre il 40%. Senza forme adeguate di compensazione le aziende dell’intera filiera continueranno a chiudere».
Affatto confortanti le previsioni del Consigliere di Filiera Italia secondo il quale, per evitare che intere le filiere agroalimentari chiudano, i consumatori dovranno sopportare ulteriori, pesanti aumenti sui prezzi dei prodotti finiti già dal prossimo autunno. «Il peggio dell’inflazione non è alle spalle – ribadisce Scordamaglia – Con l’energia che non scenderà e tassi di interesse che continueranno ad alzarsi inibendo gli investimenti delle aziende, i margini delle aziende continueranno pericolosamente a erodersi. Servono interventi tampone per compensare l’incremento dei costi energetici e misure ben più strutturali per troppi anni rimandate e che non vorremmo oggi venissero ancora congelate in campagna elettorale».
Secondo il leader di Filiera Italia è necessario un cambio di passo deciso in vista delle difficoltà di autunno da parte del futuro Governo che verrà dopo le elezioni: «C’è una condivisione trasversale del fatto che l’intervento in assoluto prioritario del nostro Paese deve essere la netta riduzione del cuneo fiscale anche tutto a vantaggio dei lavoratori per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie meno abbienti, poi però si tende nelle promesse elettorali a perdere di vista il punto e a rincorrere bonus e regalie.
E poi credito d’imposta importante per compensare alle aziende agricole e manifatturiere dell’aumento insostenibile dei costi energetici. Soprattutto bisognerà avere una visione di lungo termine che consenta di tornare a una sana e corretta sovranità alimentare, energetica, logistica e di gestione dell’acqua».