I presidenti di Camera e Senato russi scrivono ai governatori chiedendo di non fare errori ed eccessi nella “mobilitazione parziale” ordinata da Putin
Moniti a scongiurare “eccessi” nell’attuazione della “mobilitazione parziale” per la guerra in Ucraina sono stati espressi in Russia dai presidenti del Senato e della Camera dei deputati, rispettivamente Valentina Matviyenko e Vyacheslav Volodin. In un messaggio indirizzato ai governatori della regioni della Federazione, Matviyenko ha chiesto di “assicurarsi che l’attuazione della mobilitazione parziale sia condotta nel pieno e assoluto rispetto dei criteri indicati” e “senza alcun errore”.
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VOLODIN: “SE SONO STATI FATTI ERRORI, VANNO CORRETTI”
In un post diffuso sui social network, Volodin ha sottolineato che “ci sono state proteste” e che “se si commette un errore è necessario correggerlo”. Ancora, ha aggiunto il presidente della Camera dei deputati, la Duma, “le autorità a ogni livello dovrebbero rendersi conto delle proprie responsabilità”.
PENE PIÙ PER CHI SI RIFIUTA DI ARRUOLARSI
La “mobilitazione parziale”, spiega la Dire (www.dire.it), è stata avviata in settimana, a partire da un decreto del presidente Vladimir Putin. Secondo il ministero della Difesa, in conseguenza della misura potrebbero essere coscritti fino a 300mila riservisti. Nelle ultime ore, poi, Putin ha firmato una legge per innalzare le pene per chi si rifiuta di arruolarsi.