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La sonda Dart della Nasa ha colpito l’asteroide Dimorphos

L'asteroide 2001 FO32 sta per avvicinarsi alla Terra

La sonda Dart (Double Asteroid Redirection Test) della Nasa ha impattato con successo contro il piccolo asteroide Dimorphos per deviarne la traiettoria: l’impatto è avvenuto nella notte del 26 settembre a 13 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, sperimentando per la prima volta la tecnica dell’impatto cinetico: una tecnologia che potrebbe rivelarsi utile per proteggere il nostro pianeta dall’eventuale impatto di un asteroide minaccioso.

A catturare i primi dati e le prime immagini di questo storico momento è stato il minisatellite LiciaCube dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi): realizzato dall’azienda Argotec di Torino, è il risultato di un ampio progetto tutto italiano al quale partecipa anche il Cnr con l’Istituto di fisica applicata “Nello Carrarra” (Cnr-Ifac) oltre a Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Università di Bologna e Università Parthenope di Napoli.

LiciaCube  è stato lanciato in orbita lo scorso novembre con la sonda Dart: diventerà il primo satellite tutto italiano a operare in totale autonomia da una distanza alla quale nessun veicolo italiano si era mai avventurato, e sarà gestito da un centro di controllo in Italia, come ha chiarito la responsabile della missione LiciaCube per Asi Simone Pirrotta.

Le due camere ospitate a bordo del cubesat italiano acquisiranno una serie di immagini che andranno poi interpretate e confrontate con i modelli teorici: ruolo del Cnr-Ifac è, in particolare, quello di studiare la dinamica delle particelle emesse dal cratere al momento dell’impatto. “Si tratta di una dinamica complessa, influenzata dalla forma irregolare di Dimorphos, dalla presenza di Didymos e dalle perturbazioni dovute alla pressione di radiazione, dovuta ai fotoni della luce solare che “spingono” le particelle alterandone il moto”, spiega il ricercatore Alessandro Rossi (Cnr-Ifac). “Capire la fisica dell’impatto sarà essenziale per estrapolare i risultati di questo primo test ad altri asteroidi che potremmo dover deviare in futuro e che avranno forme, dimensioni e composizione diverse”.

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