Il giornalista di Studio Aperto Andrea Giambruno parla della sua compagna Giorgia Meloni dopo il trionfo alle elezioni politiche
“Sono felice, è qualcosa di epocale: per Giorgia, è il completamento di un percorso lungo trent’anni. Per nostra figlia, è una pagina di storia che, quando sarà grande, la renderà orgogliosa di sua madre”. In un’intervista al Corriere della Sera, il giornalista di Studio Aperto Andrea Giambruno tesse le lodi della sua compagna Giorgia Meloni, uscita vincitrice dalle ultime elezioni politiche: “Giorgia ha realizzato qualcosa di impensabile, date le condizioni di partenza. È il prototipo dell’italiano che amiamo: ci piace di più chi arriva dal nulla e ce la fa, rispetto a quello che nasce arrivato. Giorgia è una persona che ricorda e valorizza chi ha creduto in lei e l’ha supportata. Infatti, lunedì, ha lasciato il campo ai suoi, non andando in conferenza stampa e prendendosi del tempo per stare con sua figlia. Un uomo si sarebbe preso tutto lo spazio per dire: ho vinto io. Giorgia è la prova provata che una donna può fare tutto e meglio di un uomo“.
Ha aiutato lei Ginevra a scrivere quel biglietto: “‘Cara mamma, sono tanto felice che hai vinto. Ti amo’? “L’ha fatto da sola: ha sei anni, ma sa scrivere già da un anno. Ovviamente, non comprende bene quello che è successo, ha solo capito che la mamma ha vinto qualcosa“.
Proprio Giorgia Meloni disse “Spero voti per me” riferendosi al suo compagno. “Era una battuta: non sono di sinistra, è solo che abbiamo opinioni divergenti su alcuni temi etici, come il suicidio assistito. Noi due discutiamo su temi sensibili che- lo comprendo- la politica deve affrontare con una responsabilità diversa rispetto a me che ho solo una mia opinione personale“.
E sull’idea di vivere a Palazzo Chigi dopo l’elezione ufficiale della Meloni a premier, spiega la Dire (www.dire.it), il ‘first gentlman’ scherza: “Le sembra che facciamo crescere una bimba di sei anni in un palazzo tipo Versailles? Anche un po’ meno, grazie. Una casa ce l’abbiamo”. Anche perchè la coppia Giambruno-Meloni è ben strutturata: “Per il momento, alla giornata. Di solito, porto io la bimba a scuola e vado a prenderla. Faccio il giornalista a Studio Aperto, lavoro sempre di sera e torno a casa all’una di notte: questo mi permette di essere il più libero dei due di giorno, quando faccio il papà. Giorgia fa ottimamente la mamma quando non ha altri impegni. Ci dividiamo non dico equamente, ma quasi”.