Carcinoma uroteliale avanzato: buoni risultati dal trattamento in prima linea con la combinazione di enfortumab vedotin e pembrolizumab
Astellas Pharma e Seagen hanno appena annunciato i risultati positivi della coorte K dello studio clinico di fase 1b/2 EV-103 (noto anche come KEYNOTE-869) in cui si valuta il coniugato anticorpo-farmaco (ADC) enfortumab vedotin in combinazione con l’anti-PD-1 pembrolizumab (sviluppato da MSD) come trattamento di prima linea in pazienti affetti da carcinoma uroteliale localmente avanzato non resecabile o metastatico, non idonei per la chemioterapia a base di cisplatino.
Nei pazienti trattati con la combinazione di enfortumab vedotin e pembrolizumab, i risultati hanno dimostrato un tasso di risposta obiettiva (ORR) confermato del 64,5% (IC al 95% CI: 52,7-75,1) secondo la valutazione centralizzata di revisori indipendenti in cieco (BICR), che costitutiva l’endpoint primario della coorte K. La mediana della durata della risposta (DOR), sempre valutata mediante BICR, non è stata raggiunta.
Gli eventi avversi di grado 3 o superiore riportati più frequentemente durante il trattamento e che si sono verificati in più del 5% dei pazienti sono stati rash maculo-papulare, anemia, aumento delle lipasi, infezione delle vie urinarie, iperglicemia, affaticamento, neutropenia, ematuria, diarrea, danno renale acuto, iponatriemia, malattia renale cronica, diminuzione del peso, sincope, ipofosfatemia, polmonite, sepsi e aumento dell’alanina aminotransferasi. Nel complesso, i risultati sono generalmente coerenti con i risultati di efficacia e sicurezza precedentemente riportati per la coorte di dose-escalation dello studio EV-103 e per la coorte di espansione A.
Ulteriori risultati della coorte K saranno presentati in occasione di un prossimo congresso scientifico.
La coorte K di EV-103 è una coorte randomizzata in cui enfortumab vedotin viene valutato da solo o in combinazione con pembrolizumab come trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato non resecabile o metastatico che non possono effettuare la chemioterapia a base di cisplatino.
Gli endpoint secondari includono l’ORR valutato dagli sperimentatori, la DOR, il tasso di controllo della malattia e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) valutati sia mediante BICR sia dagli sperimentatori, la sopravvivenza globale (ODS) e la sicurezza.
«Circa la metà dei pazienti affetti da carcinoma uroteliale avanzato non sono candidabili alla chemioterapia a base di cisplatino», ha dichiarato Ahsan Arozullah, Senior Vice President e Head of Development Therapeutic Areas di Astellas. «Intendiamo discutere i risultati della coorte K con le autorità regolatorie, al fine di sviluppare una nuova combinazione terapeutica di prima linea per questi pazienti».
«Siamo incoraggiati dai risultati positivi della coorte K ottenuti con la combinazione di enfortumab vedotin e pembrolizumab come trattamento di prima linea del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico e siamo ansiosi di condividere i risultati in occasione di un prossimo meeting medico», ha dichiarato Roger Dansey, CEO ad interim e Chief Medical Officer di Seagen.
Astellas, Seagen ed MSD stanno studiando enfortumab vedotin più pembrolizumab nell’ambito di un’ampia collaborazione che comprende anche tre studi di fase 3: lo studio EV-302/KEYNOTE-A39, destinato a confermare questi risultati, nonché gli studi EV-304/KEYNOTE-B15 ed EV-303/KEYNOTE-905 nel carcinoma della vescica muscolo-invasivo.
Informazioni sullo studio EV-103 (coorte K)
EV-103 (NCT03288545) è uno studio multicentrico di fase 1b/2, in corso, multi-coorte, in aperto, in cui si valuta enfortumab vedotin da solo o in combinazione con pembrolizumab e/o la chemioterapia in prima o seconda linea in pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico e in pazienti con carcinoma della vescica muscolo-invasivo.
Nella coorte K dello studio EV-103 si sta valutando enfortumab vedotin da solo (in 73 pazienti) o in combinazione con pembrolizumab (in 76 pazienti) in pazienti adulti con carcinoma uroteliale localmente avanzato non resecabile o metastatico, non candidabili alla chemioterapia a base di cisplatino e non trattati in precedenza per la malattia avanzata. Il braccio trattato con enfortumab vedotin in monoterapia ha l’obiettivo di caratterizzare l’attività del farmaco come agente singolo in questa popolazione di pazienti. Gli outcome chiave della coorte K sono l’ORR valutato mediante BICR secondo i criteri RECIST 1.1 e la sicurezza.