Rimosso dall’incarico Muhoozi Kainerugaba, il generale dell’Uganda che ha offerto cento mucche per Giorgia Meloni
Rimosso dal comando dell’esercito per tweet irriverenti: è accaduto al generale ugandese Muhoozi Kainerugaba, il figlio del presidente Yoweri Museveni che aveva alimentato una febbre social twittando su un’imminente conquista della capitale keniana Nairobi o un’offerta di mucche per la premier in pectore italiana Giorgia Meloni.
La notizia è arrivata con una comunicazione del ministero della Difesa. Alcune fonti di stampa suggeriscono che all’origine della rimozione ci siano state le proteste innescate dai tweet sul Kenya. “Con il mio esercito ci metteremmo due settimane a prendere Nairobi” aveva cinguettato Kainerugaba. “L’unione è un ‘must’” aveva aggiunto. “Nessuna persona di valore può più tollerare questi confini coloniali artificiali”.
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I tweet sul Kenya avevano suscitato ironie e soprattutto malumori, forse più di quanto non avessero fatto i messaggi su Meloni. Il generale aveva definito la premier in pectore “senza paura” e “sincera” provando poi a spiegare agli “amici italiani” il valore delle mucche Nkore, bovini di pregio allevati da una comunità bantu.
Sui social Kainerugaba ha continuato a postare anche dopo essere stato rimosso dal comando dell’esercito. E molti dei suoi follower, oltre 600mila, lo sostengono: pur dovendo lasciare gli “amati soldati” – è ancora lui a cinguettare – aggiungerà una quarta stelletta all’uniforme e manterrà l’incarico di “consigliere presidenziale senior per le operazioni speciali”.