Sfattoria degli Ultimi, il Tar annulla l’ordine di abbattimento degli animali. Nella sentenza si legge che l’ordine è stato ritenuto illegittimo
Il TAR del Lazio, Sezione Terza quater, con la sentenza n.12862, depositata oggi, ha accolto il ricorso della “Sfattoria degli Ultimi”, annullando l’ordine dell’Asl RM1 di abbattimento dei suini e cinghiali, adottato l’8 agosto scorso dall’Asl ai fini di controllo e prevenzione dell’epidemia di peste suina africana.
Nella sentenza si legge che l’ordine di abbattimento dei suidi è stato ritenuto illegittimo in quanto la Asl avrebbe dovuto previamente valutare la possibilità di riconoscere alla struttura una deroga (all’abbattimento) giustificata dal fatto che essa è destinata concretamente a “rifugio per animali in difficoltà”, considerando anche il possibile “elevato valore culturale o educativo ai sensi dell’articolo 13 del regolamento delegato UE 2020/687”. Il parere del ministero della Salute – commissario straordinario per la peste suina, pervenuto successivamente alla notifica dell’ordine di abbattimento, contrario al riconoscimento della deroga, ad avviso del Tar “non è supportato da un’adeguata istruttoria e non è correttamente motivato”.
L’Asl, pertanto, dovrà riesaminare la situazione dopo avere effettuato gli approfondimenti ritenuti necessari dal Tar, come si legge nella sentenza.
LAV: SALVI 140 ANIMALI, RICONOSCERE RUOLO RIFUGI E SANTUARI
“Arriva oggi, con grande attesa da parte di tutti coloro che hanno dato sostegno alla Sfattoria in queste settimane difficili, la sentenza del Tar del Lazio che chiude questa vicenda, accogliendo il ricorso presentato dalla Sfattoria e da altre associazioni tra le quali Lav. Il 4 ottobre, infatti, si era tenuta la seconda udienza cautelare del Tar del Lazio, dopo il rinvio del 12 settembre scorso, dove Lav era presente con l’Avv. Valentina Stefutti del Foro di Roma ed era intervenuta per ribadire la necessità di annullare l’abbattimento e salvare tutti gli animali ospitati, che possono essere tenuti al sicuro rispettando semplicemente le misure non cruente di biosicurezza”. Così la Lav in una nota.
“Nella sentenza si legge che ‘il parere del Ministero della salute e del Commissario straordinario del 12.8.2022 non è supportato da un’adeguata istruttoria e non è correttamente motivato’. E ancora ‘l’ordine di abbattimento impugnato deve essere annullato in quanto illegittimo per contraddittorietà, difetto di istruttoria e difetto di motivazione sotto il profilo indicato; e analogamente è a dirsi quanto al parere del Ministero della salute e del Commissario straordinario del 12.8.2022’. Una sentenza, quella del Tar, che assicura la salvezza ai suidi che alla Sfattoria hanno trovato una vita libera dallo sfruttamento e dalla sofferenza- dichiara Gianluca Felicetti Presidente Lav- Questa vicenda mostra ancora una volta la necessità di riconoscere il ruolo dei rifugi e dei santuari, che non sono stabilimenti zootecnici e non devono, dunque, sottostare agli ordini di abbattimenti, come in questo caso, visto che agli animali viene garantita una vita e non lo sfruttamento per la produzione”.
“Una prossima tappa di questo percorso utile per tutti i rifugi e i santuari sarà l’attuazione di quanto previsto dal Decreto legislativo 134 del 5 agosto 2022 sull’identificazione e registrazione degli operatori, stabilimenti e animali, in cui, per la prima volta, si parla di stabilimenti con orientamento produttivo NON DPA per la detenzione di animali per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti. Ringraziamo l’avv. Stefutti per la preziosa assistenza in questo importante procedimento”, conclude l’associazione animalista.