In una recente ricerca scientifica è stato dimostrato come i ritmi biologici influenzino la tendenza di alcune persone a sviluppare obesità e malattie metaboliche
La cronobiologia studia i ritmi biologici o cicli circadiani degli organismi viventi e il loro adattamento ai cambiamenti esterni. I ritmi biologici possono influenzare i cicli di produzione ormonale come sonno/veglia e alimentazione/digiuno, ma questi fattori possono anche alterare il ritmo circadiano.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato come i tempi e la frequenza dell’alimentazione possano influenzare i ritmi biologici. Inoltre, il cronotipo degli individui, i turni di lavoro e l’assunzione di cibo possono avere un profondo impatto sulla tendenza delle persone a sviluppare obesità e malattie metaboliche. In questo contesto, un singolo alimento e una specifica combinazione di questi, possono influenzare anche la cronobiologia e il ciclo di digiuno e di conseguenza il peso corporeo e viceversa. In una revisione della letteratura scientifica pubblicata da “Minerva Medica”, a cui ha collaborato anche Auxologico, sono stati presi in esame come i ritmi biologici possono influenzare, nel bene e nel male, la nostra vita.
Spiega il Prof. Giovanni Vitale aiuto primario dell’U.O. di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo di Auxologico San Luca e professore associato in Endocrinologia all’Università di Milano:
Attraverso questa revisione scientifica della letteratura, realizzata in collaborazione con il Prof. Luigi Barrea (Università Pegaso) abbiamo cercato di fornire alcune raccomandazioni nutrizionali per garantire un ottimale ritmo ormonale circadiano e facilitare un migliore controllo ponderale. La produzione di numerosi ormoni (cortisolo, ormone della crescita, prolattina, ormoni della tiroide, insulina, adiponectina, grelina, ecc) varia significativamente durante la giornata, seguendo un ritmo circadiano in risposta a numerosi fattori ambientali, come l’alimentazione/il digiuno e ciclo luce/buio. Recenti studi hanno dimostrato la capacità dei ritmi circadiani nell’influenzare la risposta metabolica al cibo e sull’aumentato rischio di patologie metaboliche e cardiovascolari in caso di alterazioni negli orari di sonno e alimentazione. Infatti, quando questo orologio biologico perde la sua regolarità (ad esempio nei lavoratori notturni) si possono avere ripercussioni negative sullo stato di salute
Al fine di assecondare il naturale ritmo biologico con la nutrizione, possiamo formulare alcune pratiche raccomandazioni nutrizionali:
- non saltare la colazione;
- preferire una colazione e un pranzo equilibrati, composti da carboidrati, fibre, proteine e la giusta quantità di grassi;
- assumere un adeguato apporto proteico, prediligendo soprattutto le whey proteins (proteine del siero del latte);
- assumere la maggior parte dei carboidrati nella prima metà della giornata;
- ridurre l’apporto calorico e soprattutto quello di carboidrati la sera;
- assumere cibi ricchi di triptofano (es. pollame, pesce e latte);
- assumere cibi contenenti melatonina, come la frutta (ciliegie, fragole e kiwi), verdure (peperoni, pomodori e funghi), noci e cereali;
- limitare il consumo di grassi, preferendo cibi ricchi in PUFA (acidi grassi polinsaturi), come pesce, semi (semi di lino, canapa, chia), olive e frutta secca;
- consumare cibi ricchi di polifenoli, come tè, uva, frutti rossi e cioccolato fondente;
- evitare l’assunzione di caffè, alcol e cibi ad alto contenuto di grassi (HF)”.