La sincope inspiegata (che non ha una spiegazione apparente) è un’importante sfida clinica: ecco quanto influisce l’età
La sincope inspiegata (che non ha una spiegazione apparente) è un’importante sfida clinica. Quanto influisca l’età della prima sincope sulla diagnosi finale non è ancora ben chiaro. La sincope è un problema clinico comune, circa il 40% della popolazione ha avuto almeno un episodio nella propria vita. L’incidenza della sincope aumenta notevolmente dopo i 70 anni.
L’eziologia della sincope varia con l’età. Nei giovani, la maggior parte dei casi è di tipo vasovagale, mentre la sincope cardiaca, l’ortostatica e gli effetti dei farmaci diventano più comuni in età avanzata.
Uno studio epidemiologico pubblicato dall’ European Heart Journal indica che la sincope ha un’incidenza bimodale nel corso della vita con due picchi di età nei quali ha maggior probabilità di manifestarsi. Le fasce d’età in cui è più probabile che si verifichi il primo episodio sincopale sono fra i 15 e i 20 anni e oltre i 70 anni.
Nei soggetti anziani la prima sincope avviene per lo più in età già avanzata; in tali pazienti la sincope con esordio senza prodromi (sintomi), la sincope ortostatica e la sindrome del seno carotideo sono le forme più comuni.
Al contrario, nei pazienti con sincope ad esordio in età giovanile, la sincope preceduta da prodromi cioè “sintomi” come la perdita di coscienza, la sincope vasovagale e la sincope complessa sono le forme più comuni.
La sincope nei pazienti più anziani è una sfida diagnostica poiché le persone anziane tendono a non avere prodromi oppure ad avere prodromi brevi che possono presentarsi con cadute. La perdita di coscienza associata alla caduta a volte non permette all’anziano di ricordare il motivo della caduta.
Il Prof. Michele Brignole, tra gli autori dello studio, che opera presso la Syncope Unit di Auxologico San Luca, afferma che:
“I dati indicano un aumento della mortalità e della morbilità cardiovascolare a seguito di sincope inspiegata (non hanno una spiegazione apparente) nei pazienti anziani, spesso a causa dei traumi conseguenti alle cadute sincopali. Una valutazione clinica e strumentale dettagliata della sincope rimane essenziale nei pazienti anziani valutati per la sincope al fine di individuare una terapia specifica in grado di evitare le recidive sincopali”.