Piede diabetico, parla il professore Luigi Uccioli che ha ottenuto un riconoscimento per il contributo significativo nel campo della cura della patologia
Molte persone soffrono di diabete e contemporaneamente sono afflitte dalla sindrome del piede diabetico. Spesso l’amputazione è la prima soluzione proposta ad un paziente, ma non è detto che debba essere sempre così. L’agenzia di stampa Dire (www.dire.it) ha affrontato l’argomento con Luigi Uccioli, professore associato a Tor Vergata e primario di endocrinologia presso il Centro Traumatologico Ortopedico (Cto) di Roma che ha ottenuto il riconoscimento ‘Dfsg life time achievement award’ per il contributo significativo nel campo della cura del piede diabetico.
I NUMERI DEL DIABETE IN ITALIA
“Il 6% della popolazione generale in Italia è affetta da diabete. E’ così diffusa la malattia che si parla addirittura di una ‘epidemia del diabete’. Ma questo fenomeno interessa tutta la popolazione mondiale perchè si registra sempre più un aumento del peso corporeo e si esegue scarsa attività fisica in tutte le fasce d’età“, spiega Luigi Uccioli.
IL ‘DFSG LIFE TIME ACHIEVEMENT AWARD’, PREMIO ALLA CARRIERA PER CONTRIBUTO SIGNIFICATIVO NELLA CURA DEL PIEDE DIABETICO
“Questo riconoscimento che ho ottenuto- prosegue l’esperto- mi inorgoglisce, ma è un premio che sottolinea il valore della ricerca e l’impegno di tutti gli scienziati italiani, in particolare nel ramo della diabetologia e nella cura del piede diabetico. Questo lo dimostrano i fatti e non le parole. In Italia, è stato dimostrato da numerosi lavori, si registra infatti un tasso di amputazione tra i più bassi al mondo”.
IN ITALIA POCHE AMPUTAZIONI
“Questo è dovuto ad una serie di fattori- aggiunge l’endocrinologo- perché nel nostro Paese i pazienti sono adeguatamente seguiti presso i centri diabetologia, sono trattati con strumenti e trattamenti all’avanguardia. Esiste poi una sensibilità spiccata per la patologia del piede diabetico. Lo dimostra il fatto che sul nostro territorio sono presenti una serie di centri specialistici. Peraltro nel nostro Paese vengono eseguite le rivascolarizzazioni per patologia vascolare periferica che è una delle principali cause di amputazione del piede nei diabetici. Tutto questo produce un basso numero di amputazione del piede diabetico“. “Le cose stanno diversamente nei Paesi dove non esiste un sistema sanitario nazionale ma piuttosto un sistema assicurativo,- conclude Uccioli- come ad esempio negli Stati Uniti, una nazione che registra un alto volume di amputazione del piede diabetico e che colpisce soprattutto le fasce meno abbienti e di colore“.