Obesità: oltre a una dieta ipocalorica e l’esercizio fisico, anche alimentarsi entro una finestra limitata a 8 ore può aiutare a perdere peso
Nelle persone con problemi di obesità, oltre all’adozione di uno stile di vita salutare, vale a dire una dieta ipocalorica e l’esercizio fisico, anche alimentarsi entro una finestra limitata a 8 ore può aiutare a perdere peso, secondo quanto emerso in uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine.
Per questo studio i ricercatori hanno randomizzato 90 adulti obesi con un indice di massa corporea da 30 a 60 (età media 43 anni, 80% donne) a sottoporsi a una dieta ipocalorica e ad alimentarsi in un intervallo temporale limitato a 8 ore al giorno (dalle 7:00 alle 15:00) oppure di almeno 12 ore al giorno.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto una consulenza per la perdita di peso che prevedeva la restrizione energetica alla Weight Loss Medicine Clinic della University of Alabama presso il Birmingham Hospital, hanno seguito una dieta ipocalorica che prevedeva l’assunzione di 500 calorie al giorno in meno rispetto al loro dispendio energetico a riposo e hanno svolto attività fisica per 75-150 minuti a settimana, a seconda del loro livello di attività fisica basale.
Rispetto al consumo di cibo in un arco temporale di oltre 12 ore, le persone che hanno limitato l’apporto calorico a 8 ore hanno perso ulteriori 2,3 kg nel corso di 14 settimane, hanno scritto l’autore senior Courtney Peterson e colleghi dell’Università dell’Alabama. Una perdita di peso che equivaleva a introdurre 214 calorie in meno al giorno.
La dieta ipocalorica ha comportato un calo medio di 6,3 kg (P<0,001) nei soggetti che si alimentavano in un arco temporale limitato e una riduzione inferiore, 4,0 kg (P<0,001), nel gruppo con sola dieta.
La finestra di 8 ore per mangiare non è stata invece utile a eliminare il grasso corporeo in modo specifico. Anche se questo gruppo ha perso grasso in misura lievemente superiore (-1,4 kg), la riduzione non era significativamente maggiore rispetto alla sola dieta ipocalorica. Allo stesso modo, non è stata osservata una differenza significativa nel rapporto tra perdita di grasso e perdita di peso (-4,2%).
Tuttavia, in un’analisi secondaria dei 59 partecipanti che hanno completato le 14 settimane previste, la finestra di 8 ore per mangiare si è rivelata più efficace per eliminare il grasso corporeo diffuso (-1,8 kg, P=0,047) e a livello del tronco (-1,2 kg, P=0,03).
L’aggiunta alla dieta di un intervallo limitato per mangiare ha anche ridotto la pressione sanguigna diastolica (-4 mm Hg, P=0,04), l’unico fattore di rischio cardiometabolico che è sembrato beneficiare di questo approccio, e ha migliorato alcuni parametri dell’umore e del sonno.
«I nostri risultati suggeriscono che mangiare presto e in un intervallo limitato è possibile, infatti i partecipanti hanno aderito in media per 6 giorni a settimana e la maggior parte per almeno 5 giorni a settimana» hanno sottolineato gli autori.
Risultati differenti in uno studio simile
In un commento di accompagnamento, Shalender Bhasin del Brigham and Women’s Hospital di Boston ha confrontato questo studio con un altro pubblicato all’inizio dell’anno sul New England Journal of Medicine, sempre sull’alimentazione in un arco temporale ristretto.
Seguendo una metodologia simile, questo studio ha invece rilevato che seguire una dieta in un periodo giornaliero limitato in aggiunta alla restrizione calorica non ha comportato una perdita di peso significativamente superiore rispetto alla sola dieta (-1,8 kg di differenza, P=0,11).
Una differenza chiave tra le due ricerche erano gli orari dell’intervallo temporale di 8 ore, dalle 7:00 alle 15:00 per quello attuale vs dalle 8:00 alle 16:00 per il più datato. Inoltre lo studio precedente non aveva fissato una finestra specifica per il gruppo di confronto, mentre nello studio di Peterson doveva mangiare in un arco di tempo di 12 o più ore al giorno. Inoltre lo studio più recente aveva una durata di sole 14 settimane rispetto a 1 anno per quello precedente.
Indipendentemente da queste differenze, Bhasin ha affermato che in entrambi gli studi ci sono stati alti livelli di aderenza alle prescrizioni dietetiche, che potrebbero essere difficili da raggiungere al di fuori di un contesto di sperimentazione e in ambito clinico.
«La premessa scientifica e i dati preclinici degli effetti del nutrirsi in un periodo limitato di tempo sono promettenti, ma l’incoerenza tra gli studi rende difficile trarre conclusioni importanti da queste ricerche, ben condotte ma su campioni relativamente piccoli» ha affermato.
Bibliografia
Jamshed H et al. Effectiveness of Early Time-Restricted Eating for Weight Loss, Fat Loss, and Cardiometabolic Health in Adults With Obesity: A Randomized Clinical Trial. JAMA Intern Med. 2022 Aug 8.
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Bhasin S. Time-Restricted Eating to Improve Health-A Promising Idea in Need of Stronger Clinical Trial Evidence. JAMA Intern Med. 2022 Aug 8.
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