Fabio Luisi apre la stagione dell’Orchestra Rai con la “Resurrezione”: in prima serata in diretta su Rai 5 un Mahler con oltre 180 musicisti
Una monumentale opera sinfonico-corale simbolo della spiritualità trionfatrice sulla morte. È la Sinfonia n. 2 in do minore detta “Resurrezione” per soli, coro e orchestra di Gustav Mahler, che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il suo Direttore emerito Fabio Luisi propongono per il concerto inaugurale della Stagione 2022/2023, che Rai Cultura propone mercoledì 19 ottobre alle 20 in diretta su Rai 5, su Radio 3 e in live streaming su RaiPlay dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con la regia tv di Ariella Beddini.
La grandiosa pagina mahleriana è altamente significativa per la recente storia dell’Orchestra Rai: fu infatti eseguita nel gennaio 2006 sotto la bacchetta di Raphael Frühbeck de Burgos per la riapertura dell’Auditorium Rai di Torino dopo otto anni di restauri. Negli anni seguenti fu riproposta nel marzo 2014 da Juraj Valčuha e nel gennaio 2020 da James Conlon, entrambi in quegli anni Direttori principali della compagine. Oggi la sinfonia, che coinvolge più di 110 strumentisti sul palco, cui si aggiungono un coro di 70 voci e due cantati soliste, è chiamata a rappresentare un ritorno alla sontuosa normalità di una grande orchestra sinfonica come quella della Rai, dopo la programmazione a ranghi ridotto a causa della pandemia.
A interpretarla, accanto a Fabio Luisi – che ricopre prestigiosi incarichi presso l’Orchestra della Radio Danese, la Dallas Symphony Orchestra e la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, e che nel corso della stagione Rai dirigerà cinque diversi concerti – sono chiamati il Coro del Teatro Regio di Torino diretto da Andrea Secchi e le voci soliste del soprano Valentina Farcas e del contralto Wiebke Lehmkuhl.
Composta fra il 1888 e il 1894, quando Mahler era direttore del Teatro dell’Opera di Budapest e di Amburgo, la Seconda Sinfonia è il lavoro che ha richiesto al suo compositore il tempo di gestazione più lungo.
Si tratta di un’opera corale dalle proporzioni monumentali, iniziata da un ragazzo di ventotto anni e terminata sei anni dopo da un uomo di trentaquattro, già piuttosto affermato. Durante la stesura della Seconda Sinfonia, infatti, Mahler avvicinò progressivamente la consapevolezza di aver raggiunto l’età matura, anche grazie al crescente successo come direttore d’orchestra, che gli conferiva un’autorità completamente nuova. Nella “Resurrezione”, Mahler parla a tutta l’umanità, veicolando un messaggio di fede che nel bagliore accecante della luce passa dal Giudizio Universale alla Resurrezione di tutte le anime.
Il concerto, dopo la replica a Torino giovedì 20 ottobre alle 20.30, sarà proposto anche al Teatro Nuovo Giovanni da Udine venerdì 21 ottobre, in occasione del 25esimo anniversario della costruzione del teatro principale del capoluogo friulano.