Cinque tenute ad emissioni zero nelle denominazioni storiche della Toscana: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino e Maremma
Caro Energia una risposta nel fotovoltaico – case history felice nel mondo del vino.
Cinque tenute ad emissioni zero nelle denominazioni storiche della Toscana: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino e Maremma.
Da sempre attenta a tutti gli aspetti d’impatto ambientale della filiera, Carpineto, a cominciare dalla vigna, porta avanti una filosofia basata sulla ricerca della sostenibilità, della tutela della biodiversità e della riduzione al minimo dell’impatto dei fitofarmaci e del rame.
Cinque tenute a emissioni zero in Toscana
L’obiettivo è la salvaguardia del suolo della vigna, la sua fertilità. Da una terra ricca di vita nasce una buona vite, e da qui un’uva viva da cui produrre vini di lunga vita. Come se anche la natura avesse donato un segno in più di durata nel tempo, di lunga vita appunto.
Tutela dell’ambiente e scelte consapevoli nel segno dell’etica e della sostenibilità: dalla terra al vigneto, passando attraverso i boschi, come quelli di querce, fittamente presenti nelle Tenute Carpineto fino ad arrivare in cantina dove le pratiche favoriscono l’evoluzione naturale del prodotto.
E dalla cantina, indirizzata al risparmio energetico grazie ad un impianto fotovoltaico da 150KW nella tenuta del Vino Nobile e uno più potente in progetto nella tenuta del Chianti Classico, alle bottiglie, il cui peso è stato sensibilimente e progressivamente diminuito passando da bottiglie di 420 grammi a 360. Vetro più leggero significa meno combustibili fossili nella produzione ma anche nel trasporto verso i 70 paesi in cui Carpineto esporta.
E a proposito di trasporto, sono due le colonnine di ricarica per veicoli elettrici (una per entrambe le tenute aperte all’enoturismo, Montepulciano e Dudda, Greve in Chianti) che saranno visibili sulle più importanti app dedicate e che dovrebbero incentivare l’e-tourism.
Da anni l’azienda pratica l’agricoltura sostenibile di precisione, con tutti i vantaggi ecologici ed economici che ne conseguono. Recentemente però sono stati accelerati gli investimenti in automezzi agricoli 4.0 che, oltre ad essere più efficienti da un punto di vista dei consumi, consentono anche l’ottimizzazione dei consumi. Essendo geo localizzabili e programmabili da remoto ottimizzano la programmazione dei tragitti e le aree di lavoro limitando al minimo spostamenti inutili e massimizzando le efficienze.
E ancora, sostenibilità a 360°, non solo ambientale ma economica e sociale, a cominciare dalle best practices nella politica aziendale partecipata con il coinvolgimento di tutti, e nella gestione dei dipendenti, dei fornitori e di tutti gli attori della filiera fino al consumatore. Un approccio innovativo proiettando nel futuro quell’intreccio virtuoso tra bellezza, storia, natura, stile di vita, coesione sociale.
Più concretamente e in sintesi l’ecosostenibilità di Carpineto è data da:
– 500 ettari di terre (di cui 200 ha di bosco) a coltivazione sostenibile, produzione vinicola certificata VIVA, IFS e ISO 9001
– Oltre 500 km di viti con una vastissima superficie fogliare
– Assorbimento di anidride carbonica del 26% in più di quanta ne viene emessa
– Fotovoltaico come fonte di energia rinnovabile: nella Tenuta di Montepulciano e di Dudda, Greve in Chianti, con sistema di pannelli solari da 150 kw che garantiscono la produzione di energia verde oltre la metà del fabbisogno.
– Cantina a basso consumo grazie ad un tetto lamellare che favorisce ventilazione naturale
– Protezione e Ripopolamento aree boschive a difesa della biodiversità di flora e fauna
– Agricoltura sostenibile di precisione (mediante centraline meteo poste nei vigneti) lavorando in prevenzione con tecnologia di ultima generazione tesa al monitoraggio dell’andamento climatico (gestione suolo e irrigazione) e alla prevenzione della difesa agronomica abbattendo gli interventi fitosanitari
– Stabilizzazione spontanea dei Cru e dei vini Riserva
– Nessun uso di additivi, coadiuvanti enologici di origine animale (pertanto vini vegan friendly) e stabilizzatori ad eccezione di una percentuale minima di bisolfito, molto inferiore ai limiti consentiti per legge.
Carpineto risulta prodigiosamente positiva all’impronta di carbonio.