La Commissione Europea ha approvato melfalan flufenamide per l’uso in combinazione con desametasone per il trattamento del mieloma multiplo
La Commissione Europea ha approvato melfalan flufenamide per l’uso in combinazione con desametasone per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto almeno 3 precedenti terapie, con malattia refrattaria ad almeno un inibitore del proteasoma (PI), un farmaco immunomodulatore (IMiD) e un anticorpo monoclonale anti-CD38 e che hanno dimostrato la progressione della malattia durante o dopo l’ultima terapia.
Per i pazienti con un precedente trapianto di cellule staminali autologhe (ASCT), il tempo di progressione dovrebbe essere di almeno 3 anni dal trapianto.
L’autorizzazione all’immissione in commercio, valida in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, nonché nei paesi dello Spazio economico europeo Islanda, Lichtenstein e Norvegia, si basa sui dati dello studio di fase II HORIZON e dello studio di conferma di fase III OCEAN.
La compagnia Oncopeptides prevede di presentare una variazione di tipo II nel quarto trimestre del 2022 per consentire l’accesso a linee di trattamento precedenti per i pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario.
Nel febbraio 2021, la Fda aveva approvato il farmaco per l’uso in combinazione con desametasone in pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante/refrattario, che hanno ricevuto almeno 4 linee terapeutiche precedenti e la cui malattia è refrattaria ad almeno 1 PI, 1 IMiD e 1 anticorpo monoclonale diretto contro il CD38.
Il trial HORIZON
Lo studio multicentrico, a braccio singolo di fase II HORIZON ha valutato melfalan flufenamide in combinazione con desametasone in 157 pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario che avevano precedentemente ricevuto 2 o più linee di terapia, sono stati esposti a un IMiD e un PI e sono stati refrattari a pomalidomide e/o daratumumab. In particolare 97 soggetti erano refrattari di classe tripla e avevano ricevuto almeno 4 linee di trattamento precedenti.
I partecipanti hanno ricevuto melfalan flufenamide alla dose di 40 mg il giorno 1 più desametasone alla dose di 40 mg nei giorni 1, 8 e 15 (20 mg se di almeno 75 anni di età). Il trattamento è stato somministrato in cicli di 28 giorni, fino a quando i pazienti non hanno manifestato una progressione della malattia o la tossicità della terapia diventava intollerabile.
L’endpoint primario dello studio era il tasso di risposta globale (ORR) e gli endpoint secondari comprendevano il tasso di beneficio clinico, la sopravvivenza libera da progressione (PFS), la sopravvivenza globale (OS), la durata della risposta (DOR), il tempo alla risposta (TTR), il tempo al trattamento successivo, la sicurezza e la qualità della vita correlata alla salute.
I risultati di efficacia per i pazienti refrattari di tripla classe che avevano ricevuto almeno 3 linee precedenti di terapie e che non avevano ASCT o che erano progrediti più di 36 mesi dopo ASCT (n = 52) hanno dimostrato un ORR valutato dallo sperimentatore del 28,8%, una DOR di 7,6 mesi e un TTR di 2,3 mesi.
In termini di sicurezza, le tossicità di grado 3 o 4 più comuni con la combinazione includevano neutropenia (79%), trombocitopenia (76%) e anemia (43%). La tossicità non ematologica di grado 3 o 4 più comune era la polmonite (10%).
Il trial OCEAN
Nello studio multicentrico, in aperto di fase III OCEAN, i ricercatori hanno valutato melfalan flufenamide più desametasone vs pomalidomide più desametasone in pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario che avevano ricevuto da 2 a 4 linee terapeutiche precedenti ed erano resistenti a lenalidomide nell’ultima linea di terapia.
Melfalan flufenamide ha raggiunto l’endpoint primario di una PFS superiore rispetto a pomalidomide (HR 0,792, P=0,0311).