Mr. Joy in radio e in digitale con “Pinocchio”


Il brano di Mr. Joy che anticipa l’album di prossima uscita, vuole essere un’allegoria delle maschere che ogni giorno portiamo, attraverso un sound leggero e scanzonato

mr joy

Pinocchio potrebbe sembrare una canzoncina, ma non lo è affatto. Musicalmente è studiata in ogni particolare: cori, suoni accenti atti a stimolare sorrisi, allegria ed energia. Nel testo, e questa è una caratteristica tipica della scrittura di Mr Joy, ci sono parecchi “semini” che possono germogliare in base al vissuto di ascolta e al terreno su cui vengono gettati. È una canzone aperta a diverse soluzioni e nell’ irriverenza si possono trovare molti spunti di riflessione: sulle maschere che portiamo, sulle bugie che diciamo a noi stessi e sulle critiche che spesso facciamo agli altri senza guardarci in fondo bene allo specchio.
Si parla anche di libertà oppressa e di obblighi ai quali il sistema ha portato a riscoprire sia le pecore che i lupi.

«Se questa canzone non l’hai proprio capita … Chissenefrega! (Cit.)
Goditi la vita quindi, senza scocciare troppo il prossimo soprattutto se la pensa diversamente da te; e ricorda che ognuno ha la sua verità, i suoi limiti e i suoi tempi. E non siamo tutti così perfetti, quindi quando giudichi qualcuno stai attento, perché potresti parlare di te!» Mr. Joy

Parlando di sé e di come è nato il suo progetto dice: «Ho capito che era quello che mi faceva stare bene e che era così anche per i presenti alle mie serate. Questa è la mia missione, risvegliare i dormienti, fare sentire delle emozioni, sfumature meravigliose della vita, che andrebbe sempre guardata da ogni angolatura. Il motto di Mr. Joy è non mollare mai. La musica mi ha tenuto in vita e Joy – il suo cane – mi ha spinto a ritrovare la strada, per tornare idealmente a casa, facendo pace con la mia ribellione che è diventata voglia non di fama e di denaro, ma desiderio di essere quello che sono, di apprezzare ogni momento, di godere veramente di quello che ho. La ricetta della felicità è dialogare col bambino che c’è e ci sarà per sempre, dentro di noi.»