Mutui: rincari fino a 50 euro a rata sui variabili. 780mila italiani a rischio in attesa delle decisioni della Banca centrale europea
Il 27 ottobre si terrà la prossima riunione della BCE e, secondo le attese, è previsto un nuovo aumento dei tassi che potrebbe arrivare anche questa volta a +0,75%, con inevitabili ricadute sulle rate dei mutui a tasso variabile. Secondo le simulazioni di Facile.it, considerando un mutuo variabile medio*, la rata mensile potrebbe salire di quasi 50 euro il che, sommato questo agli aumenti precedenti, porterebbe l’incremento totale a quasi 150 euro in più rispetto a inizio anno.
Un mutuatario medio che ha sottoscritto un finanziamento variabile da 126.000 euro a gennaio 2022 si troverebbe quindi a pagare una rata da 604 euro, vale a dire il 32% in più rispetto alla prima rata. Aumenti significativi che stanno mettendo sotto pressione molte famiglie già alle prese con il caro-energia. Come confermato dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, 2,4 milioni di italiani con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato di aver avuto difficoltà, nei primi 9 mesi dell’anno, a rimborsare il finanziamento e addirittura 218.000 mutuatari hanno dovuto saltare una o più rate.
Un fenomeno – si legge nell’indagine realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale* – che potrebbe aumentare tanto è vero che sono più di 780.000 i mutuatari (tra chi ha un finanziamento a tasso fisso e chi lo ha variabile) che hanno dichiarato che, se i prezzi continueranno a salire, potrebbero essere costretti a saltare le prossime rate.
«Chi ha un mutuo a tasso variabile e teme di trovarsi in difficoltà deve muoversi in anticipo evitando di arrivare al punto in cui non riesce più a rimborsare le rate» spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it «Il consiglio è di stabilire il livello massimo oltre il quale la rata potrebbe diventare insostenibile e rivolgersi al proprio istituto di credito o ad un consulente per individuare una soluzione. Surrogare il finanziamento verso un tasso fisso o un variabile con cap, così da proteggersi da ulteriori aumenti, oppure allungare la durata del finanziamento, alleggerendo la rata mensile, potrebbero essere soluzioni concrete per ridurre la pressione sul budget familiare e non trovarsi in difficoltà in futuro».
Le simulazioni
Per calcolare l’aumento della rata di un mutuo variabile Facile.it ha preso come riferimento un finanziamento medio (126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022) valutando come è cresciuta a seguito degli aumenti dei tassi da parte della BCE e ipotizzando che per i prossimi mesi l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, cresca dello 0,75%.
Il tasso (Tan) di partenza sottoscritto a gennaio e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. Se nella prima parte del 2022 le rate sono cresciute leggermente (da gennaio a giugno il rincaro è stato di soli 13 euro), dopo gli aumenti dei tassi da parte della BCE (+0,50% a luglio e +0,75% a settembre) gli indici dei mutui variabili sono schizzati alle stelle tanto che, a ottobre 2022, la rata è arrivata a circa 556 euro, ovvero circa 100 euro in più rispetto a quella iniziale.
I tassi potrebbero continuare a salire per i prossimi mesi e se la BCE dovesse confermare un aumento del costo del denaro di 75 punti base, ipotizzando che l’Euribor cresca in modo analogo, la rata del mutuatario salirebbe a circa 604 euro, vale a dira circa quasi 50 euro in più al mese rispetto a quella di ottobre. In questo scenario, quindi, il mutuatario si troverebbe a pagare una rata più cara di quasi 150 euro rispetto a quella di partenza. Se invece l’aumento dell’Euribor fosse più contenuto e pari a 50 punti base, la rata salirebbe a quasi 590 euro (circa 32 euro in più rispetto ad oggi, 132 euro in più se paragonata a quella di inizio anno).
Se si guarda però ai Futures sugli Euribor, che rappresentano l’aspettativa che gli operatori hanno sull’andamento dell’indice nei prossimi anni, emerge un possibile aumento ancor più consistente. Secondo queste previsioni, entro fine anno l’indice Euribor (a 3 mesi) arriverà al 2,24%; se così fosse, la rata del mutuo simulato salirebbe addirittura a 630 euro, vale a dire 174 euro in più rispetto a inizio anno.
«Per vedere quale sarà l’aumento effettivo delle rate bisognerà attendere di vedere come si muoverà l’Euribor, perché se è vero che l’indice cambia sulle base delle aspettative dei tassi BCE, non è detto che lo faccia in misura uguale ai tassi della banca centrale», conclude Cresto. «Fermo restando che l’impatto sarà diverso per ciascun mutuatario in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare; più si è vicini alla fine del piano di ammortamento, minore sarà l’effetto sulle rate».
Mese | Ipotesi TAN | Ipotesi rata mensile | Ipotesi aumento rata rispetto a gennaio |
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Gennaio 2022 | 0,67% | € 456 | – |
Giugno 2022 | 0,90% | € 469 | € 13 |
Ottobre 2022 | 2,35% | € 556 | € 100 |
Q4 – Ipotest +0,75% | 3,10% | € 604 | € 148 |
Q4 – Ipotesi Futures Euribor | 3,49% | € 630 | € 174 |
* Indagine mUp Research – Norstat svolta tra il 16 ed il 19 settembre 2022 attraverso la somministrazione di n.1.001 interviste CAWI ad un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione italiana adulta residente sull’intero territorio nazionale.
Le simulazioni realizzate da Facile.it sono fatte su un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67% (Euribor3m+1,25%); la stima sull’impatto dell’aumento delle rate non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo.