Su Rai 5 Il Rigoletto cinematografico firmato alla Scala da Martone. In prima tv il capolavoro di Verdi diretto da Michele Gamba
E’ firmata da Mario Martone la nuova produzione del Rigoletto di Giuseppe Verdi che il Teatro alla Scala di Milano ha presentato lo scorso giugno, e che Rai Cultura propone giovedì 27 ottobre alle 21.15 in prima Tv su Rai5. Attivo nell’opera, nella prosa e nel cinema (il suo ultimo film, “Nostalgia”, con Pierfrancesco Favino, rappresenta l’Italia nella corsa ai prossimi Oscar), con questo spettacolo Martone è giunto alla sua settimana produzione scaligera, e proprio nella seconda metà di ottobre con Fedora di Umberto Giordano va in scena il suo ottavo spettacolo al Piermarini.
“Penso sia fondamentale restituire la violenza che Verdi aveva in mente – ha dichiarato Martone – per questo vorrei che si riconoscesse subito una divisione netta tra il mondo del Duca e il mondo dei reietti. Ispirandoci al film Parasite di Bong Joon-ho, abbiamo pensato a una struttura girevole che permetterà di passare da una dimensione piacevole di benessere borghese a una di bassifondi”. Lo spettacolo si avvale delle scenografie di Margherita Palli, dei costumi di Ursula Patzak e delle luci di Pasquale Mari.
Sul podio sale Michele Gamba, tra i nuovi direttori italiani più apprezzati all’estero, già assistente di Antonio Pappano e Daniel Barenboim e con un curriculum che include il Covent Garden, la Staatsoper di Berlino, la Staatskapelle di Dresda, l’Opera di Tel Aviv, la Fenice, il Maggio e l’Orchestra della Rai. Protagonista è il baritono Amartuvshin Enkhbat, che a proposito di questa produzione ha dichiarato al “New York Times”: “Ho cantato il ruolo di Rigoletto circa 60 volte, ma questa volta alla Scala mi intimidisce e mi esalta. Sento che il personaggio tira fuori tutto quello che c’è dentro di me”. Con lui, a disegnare una Gilda certamente vittima ma anche determinata a prendere in mano il suo destino, Nadine Sierra, reduce dal recente trionfo come Lucia di Lammermoor al Metropolitan. L’amorale Duca di Mantova ha lo squillo di Piero Pretti. Marina Viotti è una dei mezzosoprano emergenti in questi anni e incarna Maddalena. Gianluca Buratto mette la sua voce profonda e cupa al servizio di uno Sparafucile che abita le strade di una città di oggi. Potenza vocale e straordinarie doti attoriali caratterizzano il Monterone di Fabrizio Beggi.
Il Coro del Teatro alla Scala è diretto dal Maestro Alberto Malazzi.
Sul podio sale Michele Gamba, tra i nuovi direttori italiani più apprezzati all’estero, già assistente di Antonio Pappano e Daniel Barenboim e con un curriculum che include il Covent Garden, la Staatsoper di Berlino, la Staatskapelle di Dresda, l’Opera di Tel Aviv, la Fenice, il Maggio e l’Orchestra della Rai. Protagonista è il baritono Amartuvshin Enkhbat, che a proposito di questa produzione ha dichiarato al “New York Times”: “Ho cantato il ruolo di Rigoletto circa 60 volte, ma questa volta alla Scala mi intimidisce e mi esalta. Sento che il personaggio tira fuori tutto quello che c’è dentro di me”. Con lui, a disegnare una Gilda certamente vittima ma anche determinata a prendere in mano il suo destino, Nadine Sierra, reduce dal recente trionfo come Lucia di Lammermoor al Metropolitan. L’amorale Duca di Mantova ha lo squillo di Piero Pretti. Marina Viotti è una dei mezzosoprano emergenti in questi anni e incarna Maddalena. Gianluca Buratto mette la sua voce profonda e cupa al servizio di uno Sparafucile che abita le strade di una città di oggi. Potenza vocale e straordinarie doti attoriali caratterizzano il Monterone di Fabrizio Beggi.
Il Coro del Teatro alla Scala è diretto dal Maestro Alberto Malazzi.